7.0
- Band: THE AGONIST
- Durata: 00:38:19
- Disponibile dal: 23/07/2007
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Dunque, la Century Media ci ritenta: dopo gli In This Moment della biondina Maria Brink, ecco arrivare i temibili The Agonist della già celebrata suicide-girl Alissa White-Gluz! Look estremo da gattina oltraggiosa, attitudine vegan-core, sguardo ammaliante tra il timidino ed il provocante: la nostra Alissa presenta nel migliore dei modi la nuova incarnazione degli ex The Tempest, formazione canadese dedita ad un metal ultra-moderno, catchy e brutale, melodico e bruciante, malinconico e cinico allo stesso tempo. Tra la soavità della Scabbia e le scatarrate della Gossow, la White-Gluz è comunque un animale: almeno su CD, raggiunge il livello dell’eroina tricolore e scava la fossa alla sopravvalutata tedescona; il growl corrosivo e acido della blu-crinita singer è terribilmente efficace e la capacità di creare chorus melodiosi e angelici, degni anche di Nightwish e compagnia più goticheggiante, è davvero sorprendente. Detto dell’inevitabile punto di forza dei The Agonist, che permetterà al quartetto di Montreal di avere un’esposizione mediatica di fondamentale importanza, resta da inquadrare la proposta del combo nordamericano: perfetto, niente di più semplice. Lontani dal proporre elementi del tutto innovativi, i The Agonist però sono forse il primo gruppo ad unire con vere capacità, ragion veduta, prepotente dinamismo ed indubbia bravura, il death-core melodico plagiato dagli As I Lay Dying – con vaghe sfumature Bleeding Through – all’approccio triste e decadente di Lacuna Coil ed Evanescence. L’idea non è geniale, ma Alissa e compagni mettono in pista nove composizioni (“Synopsis” è l’intro e “Chiaroscuro” una breve strumentale acustica) da pelle d’oca, tra continui hook melodici, accelerazioni swedish e thrash, breakdown spaccaossa e rari intermezzi pacati. Per chi ama i due generi qui convolati a nozze, “Once Only Imagined” diventa un piccolo must, poco da fare: un’ispirata cover – probabilmente rappresentante Macchia Nera di ‘Topolino’ in un tentativo di stupro ai danni della Barbie – ed una produzione coi fiocchi completano questo bellissimo debutto. Non state troppo a leggere chi scriverà di mosse commerciali e disco pianificato a tavolino: quando le canzoni son così avvincenti e riuscite, un bel chissenefrega ci può stare solo bene! Aggiungete un + al voto, se proprio non mezzo punto…