7.0
- Band: THE AMENTA
- Durata: 00:36:12
- Disponibile dal: 16/09/2004
- Etichetta:
- Listenable Records
- Distributore: Audioglobe
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Provengono dall’Australia gli esordienti The Amenta, inquietante quintetto dedito ad un death-black metal discretamente personale e a tratti colorato di elettronica. Affini, almeno nel riffing, agli ultimi Behemoth, i The Amenta non risparmiano violenza e, contravvenendo alla tradizione che vorrebbe i gruppi aussie disperatamente nichilisti, dimostrano di possedere una buona capacità di sintesi ed un discreto intuito in fase di arrangiamento. Brani non troppo complessi dunque, che fanno della compattezza dei riff il proprio punto di forza e si appoggiano ad una produzione aggressiva e mirata, non priva di trovate vincenti, per perseguire lo scopo comunicativo della band. Non frequentissimi e nemmeno sgraditi gli innesti industrialoidi che arricchiscono la proposta del quintetto senza sminuirne l’attitudine da assalto frontale, ma spezzando piuttosto il vago senso di stasi che viene a crearsi in alcuni degli episodi maggiormente monolitici. Ciò che si potrebbe contestare ai The Amenta è, in effetti, la tendenza di certi brani all’implosione, laddove probabilmente una maggiore volontà di sperimentare avrebbe potuto condurre le composizioni sui binari di una maggiore incisività. Discreti ma tutt’altro che trascendentali (o in qualche modo utili) gli intermezzi dark ambient disseminati in apertura e chiusura di alcuni brani. Violenti, compatti, capaci; riconosciamo le potenzialità della band e ne apprezziamo la parziale espressione in questo “Occasus”, ma per duellare con i grandi (che nel caso dei The Amenta si chiamano Behemoth, Zyklon, perché no, Satyricon) manca qualche grammo di personalità ed una volontà ancora maggiore di osare.