7.0
- Band: THE AMITY AFFLICTION
- Durata: 00.35.15
- Disponibile dal: 06/06/2014
- Etichetta:
- Roadrunner Records
- Distributore: Warner Bros
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Nessuna variazione sul percorso dei The Amity Affliction: la band guidata da Ahren Stringer e Joel Birch continua a macinare vendite e a guidare il movimento metalcore australiano assieme a Parkway Drive, I Killed The Prom Queen e una manciata di giovani tatuati. Facile restare in cima con due frontman di livello: da una parte c’è Ahren, co-fondatore di OLA, linea di abbigliamento che sta ripercorrendo i fasti di Drop Dead, e dall’altra Joel Birch, animo tormentato e maledetto che fa da aspro contrasto. Proprio dalla esperienza di quasi-morte di quest’ultimo durante il Warped Tour 2013 parte il concept di questo “Let The Ocean Take Me”, ambientato nuovamente tra percorsi di depressione, ansia ed analisi auto-contemplativa. Argomenti topici che permettono di relazionarsi facilmente col proprio pubblico e, senza alcun mistero, hanno decretato il successo della formazione sin dal giorno zero. Gli australiani però hanno dalla loro delle buone capacità di songwriting e una vena compositiva ancora pulsante: eccoli dunque unire di nuovo il lato più facilotto degli As I Lay Dying al post-hardcore centrato sul breakdown e alle melodie emo dei Madden Brothers. Come vette compositive citeremo la quasi title track “Don’t Lean On Me”, sorretta da un tema tastieristico quasi euro-dance ma al contempo heavy, drammatica ed emozionale, e “FML”, il brano più brutale della raccolta, in cui ci si sposta nel modern metal più calzante, dove tra bass drop e sfuriate di batteria inattese sembra che la band faccia per (un attimo) il verso ai The Acacia Strain. Un altro album numero uno nella ARIA chart e un altro disco d’oro quasi istantaneo hanno decretato il successo di “Let The Ocean Take Me” e chi scrive non si permette di sminuirlo.