THE BLACK – Ars Metal Mentis

Pubblicato il 02/12/2020 da
voto
7.5
  • Band: THE BLACK
  • Durata: 00:55:32
  • Disponibile dal: 06/11/2020
  • Etichetta:
  • Black Widow

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Torna la creatura di Mario Di Donato dopo un silenzio discografico durato quasi dieci anni, interrotto unicamente dall’EP “Requiem”, uscito nel 2018 sempre sotto l’egida della Black Widow. Da allora registriamo la dipartita dello storico bassista Enio Nicolini, sostituito dal giovane Cristiano Lo Medico, che insieme al batterista Gianluca Bracciale completa la line-up del gruppo, che da molti anni è a soli tre elementi. I The Black rientrano a pieno titolo nel novero delle band che hanno dato vita al ‘dark sound’ italiano, con uno stile gotico privo della morbosità iconoclasta tipica dei Death SS, più vicino al Paul Chain solista del periodo Violet Theater e ai veronesi Black Hole, che con “Land Of Mistery” lasciarono un segno a metà anni ‘80 a tutt’oggi visibile nel sottobosco doom rock.
Stilisticamente “Ars Metal Mentis” si pone in soluzione di continuità rispetto al passato, nel segno del particolare mix di heavy/doom e aperture progressive che da sempre caratterizza i lavori della band pescarese. Dopo la breve intro interamente affidata alle note di un organo, entriamo subito nel vivo di un album che si rivela ispirato e sorprendentemente fresco, ricco di spunti e di soluzioni melodiche che funzionano molto bene (in questo senso l’opener “Marius Donati” ne rappresenta un’ottima summa). Una delle caratteristiche inconfondibili dei The Black sono le chitarre dai poderosi riff sabbathiani, nervose e sempre sugli scudi, capaci di assumere toni malinconici anche se solidamente heavy metal e poi mutare verso lidi progressivi (vedi la titletrack) o fondere il tutto aumentando decisamente la velocità (“Museum”); un simile piglio stradaiolo lo notiamo nella dura “Decameron”, apprezzatissimo incrocio tra pesantezza doom e velocità heavy metal e in parte nella oscura “Cerbero”, che sfocia in un finale inquietante. La chiusura di questo lavoro vede nuovamente protagonista l’organo, questa volta parte integrante di un pezzo ipnotico dal sapore anni ‘80 che deve più che qualcosa ai Goblin.
Il risultato complessivo è un disco a fuoco, organico senza risultare ripetitivo e soprattutto dotato di una carica energetica non scontata, considerato che la band che è in giro e incide da trent’anni. Come sempre fuori dagli schemi del genere, fedeli alla peculiarità dei testi in latino (come quasi sempre nel corso della loro discografia), i The Black del mastermind Mario Di Donato continuano il loro percorso dimostrando di avere ancora qualcosa da dire. Se non li avete mai ascoltati e ne siete incuriositi, partite tranquillamente da questo disco.

TRACKLIST

  1. Praesagium
  2. Marius Donati
  3. Ars Metal Mentis
  4. F.P. Tosti
  5. Museum
  6. Lupi Fortes
  7. Mala Tempora
  8. Decameron
  9. Castrum Pesculum
  10. Immota Manet
  11. Cerbero
  12. Aternum
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