7.0
- Band: THE BRONX
- Durata: 00:39:35
- Disponibile dal: //2006
- Etichetta:
- Island Records
- Distributore: Universal
Antipatici i The Bronx, che pubblicano il secondo album autointitolato di fila: ci riferiremo quindi al loro ultimo parto con il nome immaginario di “The Bronx (II)”. Dopo aver stupito tutti con la furia dell’omonimo del 2003 su White Drugs/Ferret, portando il punk alla distruzione con la stessa furia degli Amen, il gruppo ritorna con un disco major (Island), e un feature sulla home di Myspace music che fa presagire un cambiamento di rotta verso gli ascolti facili post-adolescenziali. L’anima della formazione resta però ancorata alle radici cali-hardcore anni ’80, citando Bad Brains, Stooges e Black Flag come Guns n’ Roses, Hives e Mars volta. “Small Stone” apre bene e in maniera violenta, tutto in 52 concitati secondi.”Sh**ty Future,” “History’s Stranglers,” “Oceans of Class,” e “Transsexual Blackout (The Movement)” metteranno un sorriso sulle labbra a tutti i vecchi fan. Un disco più cantato e sottilmente prodotto forse (e non è detto sia un fattore positivo nel loro caso), con aperture inaspettate verso la melodia e le parti pià lente, come potete ascoltare nella sorprendente e bluesy “Dirty Leaves”, riempito da tracce rock ‘n roll semplicemente troppo buone per diventare un successo radiofonico. Da assorbire senza aspettarsi una replica del precedente furioso debutto, ad altissimo volume si intende.