8.0
- Band: THE CROWN
- Durata: 00:43:04
- Disponibile dal: 08/04/2002
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Devastante. Solo cosi’ si puo’ definire la quinta prova in studio degli svedesi The Crown. Reclutato l’ex At The Gates Tomas Lindberg al microfono e attesa a confermare la grandissima prova offerta con il precedente “Deathrace King”, la band ha soddisfatto tutte le aspettative sfornando un album dello stesso, altissimo, livello, nonchè dotatato addirittura di una carica e di una violenza maggiore. Questo nuovo “Crowned In Terror” prosegue infatti a grandi linee il discorso iniziato dagli svedesi sul precedente album, ma pone l’accento su passaggi e strutture death metal che nella precedente fatica erano stati messi un po’ in disparte a favore di un sound piu’ thrashy e punkeggiante. Come potrete immaginare, il disco e’ assai veloce e d’impatto, tuttavia ha il pregio di non annoiare mai in quanto la band sembra aver lavorato moltissimo sulle strutture dei brani, le quali risultano sempre parecchio variegate e dinamiche. Sono cosi’ presenti brani thrashy nella tradizione della band (la title track), mid tempo schiacciasassi (“World Below”) e veri e propri assalti all’arma bianca come l’inno “Death Metal Holocaust”. Non mancano neanche le escursioni in territori punk a cui la band ci aveva abituato nelle sue ultime fatiche: ne e’ un esempio “Drugged Unholy”, uno dei brani migliori del disco. Come prevedibile, la prova strumentale dei nostri e’ totalmente ineccepibile e Tompa al microfono non fa ovviamente rimpiangere il pur ottimo Johan Lindstrand, presente comunque come guest singer nella succitata “Death Metal Holocaust”. Nota di merito inoltre anche per la produzione, effettuata negli Studio Mega, che pur essendo pulita si distacca dal trend in voga attualmente risultando ultra heavy e mai troppo cristallina. I The Crown con questo “Crowned In Terror” si confermano dunque tra le realta’ piu’ splendenti in ambito death-thrash scandinavo: forti di una personalita’ e di una abilita’ non comuni – che mettono loro nelle condizioni di miscelare old school death metal, thrash e varie derive punk e death’n’roll senza mai dimenticare parentesi orecchiabili – si apprestano ormai a fungere da primo metro di paragone per le altre band che vorranno cimentarsi con questo tipo sonorita’. Consigliatissimi.