9.0
- Band: THE CROWN
- Durata: 00:49:05
- Disponibile dal: 25/04/2000
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Veloci, blasfemi e con una forte dose di autoironia: i The Crown arrivano alla pubblicazione del terzo album e mettono a segno un centro perfetto, il classico album che difficilmente un gruppo riuscirà ad eguagliare nella propria discografia. Il nucleo degli svedesi è compatto e formato da amici di vecchia data, gli stessi amici che nel 1990 hanno formato quella macchina da guerra chiamata Crown of Thorns poi mutata nel monicker attuale della formazione. Prendete una solida dose di Götheborg sound, mischiate in ugual misura con thrash tecnico ed estremo e concludete con una bella spruzzata di R&R alla Motorhead: la ricetta è semplice ma il mix ottenuto è altamente adrenalinico, come testimonia senza troppi giri di parole l’opener “Deathexplosion”. “Deathrace King” è una scheggia impazzita, il classico album che spinge a fondo sull’acceleratore e che non stacca mai il gas se non in un paio di episodi giusto per far prendere un po’ di respiro all’ascoltatore nei suoi quasi cinquanta minuti di durata… solitamente certi lavori non si reggono per più di trenta/quaranta minuti, ma con “Deathrace King” si arriva a fine lavoro con il sorriso sulle labbra. Il death/thrash della formazione è altamente tecnico e punta sulle qualità dei musicisti coinvolti nel progetto tra continui cambi di tempo, riff variegati e taglienti, e una sezione ritmica guidata da un duo Olsfelt/Saarenpää assolutamente devastante nei momenti più concitati ed abile a portare un po’ di freschezza e attitudine stradaiola nei momenti più rockeggianti. C’è poco spazio per la melodia, confinata in qualche assolo e nei momenti più tamarri come “Rebel Angel” o la conclusiva “Killing Star”, dove i cinque ragazzacci si concedono il lusso di barattare un po’ di violenza con qualche momento più death n’ roll. Se devono essere distribuiti i meriti di questo lavoro, una buona percentuale deve essere sicuramente assegnata al cantante Johan Lindstrand: la sua attitudine punkeggiante conquista l’ascoltatore con una prova vocale lacerante ed estremamente coinvolgente, grazie anche ad una timbrica dotata di buona estensione e varietà tanto da rappresentare un sicuro elemento distintivo della formazione. La produzione si rivela essere un ottimo alleato per il rilascio con il suo suono deciso e tagliente: forse solo il basso risulta eccessivamente affossato nei momenti più concitati, tanto da risultare indistinguibile dal muro creato da chitarre e batteria. Un paio di ospiti d’eccezione come Tomas “Tompa” Lindberg e Mika Luttinen allietano rispettivamente le esecuzioni di “Devil Gate Ride” e della dissacrante “Total Satan”, risultando dei degni alter-ego di Lindstrand. “Deathrace King” non è un album per tutti, ma siamo certi che potrà fare la felicità di coloro che non possono fare a meno di velocità, cattiveria o più semplicemente dell’ottimo death/thrash: cosa chiedere di più?