THE CROWN – Doomsday King

Pubblicato il 16/10/2010 da
voto
6.5
  • Band: THE CROWN
  • Durata: 00:44:07
  • Disponibile dal: 27/09/2010
  • Etichetta:
  • Century Media Records
  • Distributore: EMI

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Tra le band più amate dell’infornata scandinava impostasi all’attenzione generale una quindicina di anni orsono, i The Crown decidono di ritornare sul mercato dopo lo split avvenuto ormai sette anni fa. Sette anni durante i quali i vari ex membri della band hanno dato vita a progetti decisamente diversi tra loro, tra i quali quelli che hanno avuto più seguito sono gli Angel Blake e gli One Man Army And The Undead Quartet del singer storico degli svedesi, Johan Lindstrand, che infatti ha preferito non prendere parte al come back. Al suo posto è stato chiamato Jonas Stalhammar, dalla lunga carriera in band minori, tra i quali segnaliamo i God Macabre. Il nuovo “Doomsday King” lascia un po’ in disparte l’impeto rockeggiante e groovy di “Possessed 13”, andando a pescare a mani basse dal periodo “Deathrace King” e “Crowned In Terror”: siamo davanti quindi a sonorità death thrash svedesi che vengono scaricate addosso all’ascoltatore con una foga ed un parossismo tale da lasciare annichiliti. Sono proprio gli up tempo a farla da padrona, sebbene le cose migliori i The Crown le facciano sentire quando il loro sound cala di ritmo e si stratifica maggiormente. I brani migliori sono l’iniziale title track, arrembante death thrash guidato dal riffing micidiale della coppia d’asce Sunesson / Tervonen, con ritornello leggermente melodico ed assolo ottantiano a cavallo tra thrash ed heavy; segnaliamo anche “The Tempter And The Bible Black”, mid tempo squisitamente thrash, dove i nostri estremizzano il suono di “…And Justice For All” rendendolo più attinente ai loro canoni. Bella anche l’accoppiata finale composta da “From The Ashes I Shall Return” e “He Who Rises In Might – From Darkness To Light”: il primo brano è ben strutturato, con passaggi pesanti e cupi ed un ottimo lavoro ritmico di Janne Saarenpää alla batteria, mentre la traccia conclusiva, come spesso accade con i The Crown, è una cavalcata death furiosa e nel contempo piuttosto groovy. Purtroppo però nella track list vi sono anche degli episodi assolutamente scontati, come "Soul Slasher" e "Blood O.D.", che vivono solamente grazie ad un impatto terremotante, oppure le ripetitive “Age Of Iron” e “Desolation Domain”. I passaggi più groove e death and roll sono ridotti al minimo, ne troviamo ad esempio in “Through The Eyes Of Oblivion” e in pochi altri frangenti: i ragazzi hanno voluto puntare tutto sull’impatto per il loro rientro sul mercato. Stalhammar si difende molto bene e la sua performance è assolutamente degna di nota, così come quella dei due chitarristi, delle vere e proprie macchine da riff capaci di partorire anche delle buone parti soliste. Da un mostro come Saarenpää ci si aspettava qualcosa di più a livello di varietà, invece spesso e volentieri si limita a dettare il tempo e basta. In definitiva “Doomsday King” è un discreto lavoro che probabilmente piacerà ai fan più accaniti e, se ben promosso, permetterà ai The Crown di conquistarne di nuovi; fatto sta che a nostro parere, stante il risultato, probabilmente la reunion si poteva tranquillamente evitare.

TRACKLIST

  1. Doomsday King
  2. Angel Of Death 1839
  3. Age Of Iron
  4. The Tempter And The Bible Black
  5. Soul Slasher
  6. Blood O.D
  7. Through Eyes Of Oblivion
  8. Desolation Domain
  9. From The Ashes I Shall Return
  10. He Who Rises In Might - From Darkness to Light
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