7.5
- Band: THE DILLINGER ESCAPE PLAN
- Durata: 00:40:11
- Disponibile dal: 14/05/2013
- Etichetta:
- Party Smasher Inc.
Spotify:
Apple Music:
Tanto cuore e, a questo giro, un po’ meno coraggio. L’essenza di “One Of Us Is The Killer” pare essere questa di fronte ad una carriera discografica – quella dei The Dillinger Escape Plan – che non conosce cali di tensione o cadute di tono, spietata nelle sue prime manifestazioni e più votata ad un’attitudine sperimentale con i recenti “Ire Works” e “Option Paralysis”, precise conferme di quanto il songwriting della band sappia rimanere su standard qualitativi enormi, pur inglobando nel proprio scheletro tutto ciò che, all’interno del panorama metal e hardcore, fino a qualche anno prima non passava nemmeno per l’anticamera del cervello. La nuova fatica dei ragazzacci del New Jersey cerca invece di fare un mezzo passo indietro, ritratto di una band sempre eclettica e innamorata pazza dell’imprevedibilità sonora, ma qui sovrastata da un energico istinto parzialmente tenuto a bada. C’è perciò una grande quantità di carne bionica al fuoco nei neonati pezzi del piano di fuga più indecifrabile del globo, che a tratti sembra voler tributare tutto il proprio percorso musicale con uno snellimento nella forma e nella sostanza riuscito ed apprezzato, adatto per tirare leggermente il fiato dopo una lunga serie di psicotiche incursioni. L’ariosa titletrack, “Nothing’s Funny” e “Paranoia Shields” rappresentano il recente, conservando lo spirito tendente alla melodia facile per offrire al sempre più pompato Grag Puciato una dimostrazione di cantato matura e ben gestita. “Prancer” e “When I Lost My Bet”, invece, rimandano con le proprie camice di forza spezzate a certi episodi di “Miss Machine”, mentre in “Hero Of The Soviet Union”, “Understanding Decay” e “Crossburner” si fa tesoro delle diverse lezioni per i tre pezzi migliori della tracklist, equilibrati a dovere tra solide architetture visionarie e compatti assalti all’arma bianca. Piccola nota di merito per l’impronunciabile “CH 375 268 277 ARS”, uno dei brani più atmosferici e industriali che la band abbia mai scritto. Insomma, una varietà musicale che non ci aspettavamo, spezzata da una manciata di riempitivi non proprio riuscitissimi e raggruppata sotto una linearità di fondo che sa di momentanea quadratura del cerchio. Svanito l’effetto sorpresa e abituati a prepararci a qualsiasi pericolo imminente, “One Of Us Is The Killer” rimane un lavoro genuino e nel complesso più che valido, distante da certe vette compositive raggiunte in passato dalla band ma più vicino a quella fetta di pubblico da sempre indecisa con quale parte schierarsi. I colpi di scena non sono finiti, si continua su quei binari sostenuti che culmineranno in esibizioni live probabilmente costruite su misura per questi nuovi borderline sonori.