6.5
- Band: THE DUSKFALL
- Durata: 00:43:04
- Disponibile dal: 21/11/2014
- Etichetta:
- Apostasy Records
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Forse in pochi se ne saranno accorti, ma i The Duskfall sono stati fermi ben sei anni: poco dopo la pubblicazione di “The Dying Wonders Of The World”, la melodic death metal band svedese ha infatti annunciato lo scioglimento, il quale è stato poi revocato agli inizi del 2014. Il gruppo torna con una lineup completamente rinnovata, che vede il solo Mikael Sandorf (chitarra) come unico superstite della formazione originale, e sotto una nuova etichetta, la tedesca Apostasy Records. Anche lo stile, di conseguenza, ha subito alcune modifiche: se i Nostri nel tardo 2007 ci avevano lasciato con un disco a cavallo fra varie sotto-scuole del cosiddetto melodic death metal, “Where the Tree Stands Dead” prova invece a spostare maggiormente il tiro verso un suono più moderno e orecchiabile, che quasi sempre appare come un rimpasto di quasi tutto ciò che i connazionali In Flames hanno concepito da “Clayman” ad oggi. L’ex Engel Magnus Klavborn, in particolare, sembra perennemente intento ad imitare Anders Fridèn: lo screaming risulta strozzato e quasi in affanno, mentre il pulito, pur con evidenti limiti tecnici, cerca sempre di allestire una sorta di fiera dell’easy listening quando viene chiamato in causa. La band prova in ogni caso di mediare e di non nascondere il proprio background, piazzando qualche ritmica tirata in vari episodi e i tipici tocchi maideniani anche nei pezzi più groovy e saltellanti. Insomma, “Where…” è in tutto e per tutto un minestrone di vari dischi degli In Flames, da quelli un po’ ruffiani ma pur sempre “metal” dei primi anni 2000, a quelli quasi totalmente devoti a tendenze radiofoniche degli ultimi tempi. Tracce come “Farewell”, la title track, “We The Freaks” e “Travesty” sono a tratti un po’ frivole, ma si lasciano indubbiamente ascoltare e si imprimono nella mente; il resto, tutto sommato, si dimostra invece dignitoso ma anche trascurabile, esattamente come gran parte del vecchio repertorio The Duskfall, a ben vedere! Se dunque da un lato “Where the Tree Stands Dead” è sì un po’ diverso dalla classica offerta di questi svedesi, dall’altro il prodotto in questione – come i suoi predecessori – palesa dei limiti che i fruitori più scafati faranno fatica ad ignorare. Il songwriting è discreto, ma mai davvero brillante, e la personalità è poca o persino nulla. L’ennesimo album ascoltabile, ma che non cambierà la vita di nessuno.