8.0
- Band: THE FERRYMEN
- Durata: 00:53:23
- Disponibile dal: 06/06/2017
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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Il pupillo di Ritchie Blackmore, scelto come frontman dell’ultima e recente incarnazione dei Rainbow, sembra non volersi più fermare. La stella di Ronnie Romero infatti lentamente, ma inesorabilmente, brilla in modo sempre più lucente ed intenso, non solo per il suo lavoro alla corte del menestrello inglese, non solo per le ottime performance con i suoi Lords Of Black, oggi infatti una nuova grande band è nata e risponde al nome di The Ferrymen. Insieme a Romero sono della partita Magnus Karlsson (Primal Fear) che si è occupato sostanzialmente di songwriting, parti di chitarre e basso e, per finire, niente meno che Mike Terrana alla batteria. Questa squadra di fuori classe è riuscita a realizzare un disco d’esordio sorprendente, fresco, classico e con brani uno migliore dell’altro. Heavy metal e power metal si fondono in un connubio spettacolare, ricco di melodie, magniloquente, epico ed avvincente grazie a brani freschi e pieni di maestosità. “End Of The Road” attacca le danze con un muro ritmico di chitarre impressionante ed un ritornello pieno di melodie magnificamente interpretate da un Ronnie Romero in grande spolvero. Un dolce passaggio di pianoforte introduce la titletrack, un midtempo che trova il punto di massima intensità nel refrain epico e corale. La band non teme di pestare sull’acceleratore con “Still Standing Up”, una bordata di power/heavy metal che incalza dalla prima all’ultima nota. Ancora una volta a fare la differenza è il prodigioso Ronnie con la sua ugola che si conferma un incrocio tra Ronnie James Dio e Johnny Gioeli. Anche in questo brano il ritornello entra in testa sin dal primo ascolto e difficilmente si resisterà dal lanciarsi in un fragoroso headbanging. Con “One Heart” il gruppo si cimenta con un power caldo e molto sentito, che lascia presto spazio ad uno dei pezzi più riusciti dell’intero lavoro. “How The Story Ends” sfoggia tutte le sfaccettature della musica scritta da Magnus Karlsson: un assolo di chitarra un po’ ruffiano, ma altrettanto coinvolgente funge da intro, la band suona veloce e compatta e le linee vocali si presentano come un imbattibile surrogato di pura epicità. La produzione del disco non presenta punti deboli, i brani suonano in modo pulito, potente e cristallino, ogni strumento trova spazio e l’ascolto diventa un vero piacere per le nostre orecchie. “The Ferrymen” è un disco d’esordio che lascia il segno, nella speranza che questa band non si limiti a rimanere un progetto da studio, il nostro consiglio è di fare vostro questo lavoro ed ascoltarlo fino allo sfinimento.