4.5
- Band: THE FLOWER KINGS
- Durata: 01:18:12
- Disponibile dal: /09/2004
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: Audioglobe
Il precedente lavoro “Unfold The Future” era stato un disastro compositivo senza fine, affossato da un minutaggio spropositato e da composizioni che strizzavano l’occhio al jazz, ma senza coglierne la reale essenza. Con “Adam & Eve” Roine Stolt e soci provano a correggere il tiro, limitando il proprio impeto compositivo in un solo dischetto ed ufficializzando l’ingresso in formazione di Daniel Gildenlow (Pain Of Salvation), ma tali manovre servono a ben poco quando l’ispirazione va a farsi benedire. Aleggia nei Flower Kings attuali lo stesso clima disimpegnato che infarciva i platter degli Yes di fine ’70, un mood apatico che trasale da ogni passaggio strumentale dell’ opener “Love Supreme”, abbracciando in una stretta mortale la prova vocale di Gildenlow in “A Vampires View”, poco credibile nel suo incipit vagamente drammatico. Quando le idee scarseggiano arriva provvidenziale l’ombra dei Crimson dell’era Wetton (“Timelines”), quasi a voler esorcizzare un modesto platter di routine. Nota a margine: Roine Stolt si esprime ultimamente meglio nei progetti paralleli nei quali è coinvolto (Kaipa, The Tangent, Transatlantic) che con la formazione madre. Aria di crisi?