6.5
- Band: THE FORESHADOWING
- Durata: 00:31:20
- Disponibile dal: 26/05/2023
- Etichetta:
- Ardua Music
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L’assenza di una delle realtà italiane più fulgide in ambito gothic/doom metal iniziava ad essere preoccupante: dopo quattro grandi album, infatti, dei romani The Foreshadowing non si avevano più notizie dal 2016, se non per qualche sporadico singolo, ed era lecito temere per le sorti della band. Sembra che, invece, la pandemia abbia cementato l’unione dei quattro superstiti (il bassista Giulianelli ha lasciato con “Seven Heads, Ten Horns” e qui compare solo nelle due tracce incise prima della dipartita) e li abbia invogliati a lavorare su qualcosa di nuovo.
“Forsaken Songs” non è il tanto agognato nuovo album, che comunque dovrebbe arrivare in tempi ragionevoli, ma un EP che ne rappresenta una piccola anticipazione, costituita da pezzi composti in momenti differenti, e quindi tra loro piuttosto eterogenei: non molto, ma per il momento ci dobbiamo accontentare. Le uniche vera novità inclusa in questa nuova uscita sono il brano d’apertura “We The Others”, che farà parte del nuovo disco, e “Memento”, composta ai tempi di “Second World” ma rimasta fino ad ora inedita: entrambe si muovono nei confini del classico suono della band capitolina, così come “Paranoid Boyd” – un pezzo in stile Katatonia periodo “Discouraged Ones” già pubblicato qualche anno fa in formato digitale – ossia un raffinato gothic metal dalle tinte doom con un forte afflato melodico. La drammatica “The Forsaken Son (Twilight Revival)”, tratta proprio da “Second World”, è efficace e disperata in questa rielaborazione per chitarra acustica e pianoforte. Due le cover: “Such A Shame” dei Talk Talk, suonata in modo personale pur mantenendo lo spirito originale del pezzo, e “The Rains Of Castamere (A Requiem For Wolves)” di Ramin Djawadi e Serj Tankian, in una versione elettrificata.
Come si sarà intuito, questo manipolo di ‘canzoni abbandonate’, pur essendo di eccellente fattura, non aggiunge molto a quanto già fatto dalla band laziale e non è un campione significativo per comprendere quali saranno i passi futuri, ma rappresenta il primo segnale di vita dopo molto tempo, ed è tutto ciò che conta, in attesa di nuovi sviluppi.