7.5
- Band: THE GATHERING
- Durata: 00:52:10
- Disponibile dal: 11/09/2012
- Etichetta:
- Psychonaut Records
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Dopo aver riassestato la formazione attorno a Silje Wergeland ed essersi rimessi in pista con “The West Pole” (più una serie di singoli ed EP pubblicati in rapida sequenza), i The Gathering tornano a procedere a passo spedito con una nuova raccolta di inediti, che ci permette di riscoprire degli autori di livello come da qualche tempo non succedeva. La proposta musicale si fa notare soprattutto per la sua più completa a-temporalità: “Disclosure” è un disco uscito dieci anni fa o fra dieci nel futuro, tanto non risulta essere legato ad alcuno dei movimenti più in voga al momento in ambito rock e metal. La tracklist possiede un’impronta prog piuttosto marcata, frutto di una scrittura stimolante, intensa, spesso orientata verso la ricerca di connessioni non scontate, in atmosfere ora all’insegna della leggerezza, ora del disincanto, con altri frangenti più vicini a ombre crepuscolari, ma quasi mai senza sforare nella malinconia più profonda. In una cinquantina di minuti, i The Gathering erigono panorami sonori che appaiono ispirati ora al post rock notturno di “Black Light District” (soprattutto nella lunga e strutturata “Heroes For Ghosts”), ora al “trip rock” sofisticato di “Souvenirs” ed “Home”, ora a riprendere vagamente certe atmosfere vagamente giocose degli episodi più ritmati di “if_then_else”. Silje Wergeland non possiede chiaramente lo stesso carisma o la potenza di Anneke Van Giersbergen, ma in quest’occasione la troviamo alle prese con delle linee vocali decisamente azzeccate e coinvolgenti, particolarmente espressive soprattutto all’altezza di “Paper Waves”, di “Meltdown” (che vede al microfono pure il tastierista Frank Boeijen) e della succitata “Heroes For Ghosts”. Curato sotto ogni punto di vista, “Disclosure” riesce a trasmettere con efficacia tutto il “mestiere” affinato di una band dotata di un’impronta stilistica completamente compiuta e inconfondibile da anni: un lavoro con cui i Nostri, dopo un breve periodo di assestamento, tornano a imporsi come una delle più interessanti realtà rock/prog (e metal?) europee e non.