7.0
- Band: THE GENTLE STORM
- Durata: 01:54:09
- Disponibile dal: 23/03/2015
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: Universal
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Arriva finalmente sugli scaffali dei negozi il lungamente atteso debutto discografico del nuovo progetto di Arjen Lucassen ed Anneke Van Giersbergen, The Gentle Storm. “The Diary”, questo il titolo dell’album, è un disco che a priori presenta almeno due grandi punti di interesse; innanzitutto questa volta niente ospiti vari, come da tradizione per il compositore olandese titolare del rinomato progetto Ayreon, ma un unico punto fermo attorno al quale convogliare le idee, ovvero la magnifica voce della sirena di Sint-Michielsgentel. E secondo punto chiave del progetto, “The Diary” non è solamente un album, ma due, anzi, uno solo che ci viene mostrato in due versioni completamente opposte. “The Diary” infatti comprende due dischi, contenenti gli stessi brani: il primo, denominato “Gentle Version”, è stato registrato in una versione acustica incredibilmente ricca, comprendente quasi 40 strumenti, mentre la “Storm Version” è la classica versione gothic doom all’olandese. Se da un lato è fantastico riascoltare Anneke alle prese con un genere che aveva abbandonato da vincitrice nel lontano 1997, dall’altro la versione acustica è deliziosa, ma forse troppo ricca di dettagli e stanca molto presto: sinceramente, da grandissimi fan della rossa cantante abbiamo avuto bisogno di dividere in più sessioni l’ascolto della “Gentle Version” per poterla capire a fondo. Onestamente parlando, l’idea da parte di Lucassen di mettersi in gioco con due facce della stessa medaglia è davvero grandiosa, ma a conti fatti non tutti i brani hanno la stessa buona resa in entrambe le versioni, ed è questo il grande difetto dell’opera in analisi. Senza annoiare citando brani specifici, ovviamente abbiamo pezzi nati specificatamente per l’acustico e canzoni studiate per la resa metal, che difficilmente brillano nella doppia versione, creando così filler e brani sui quali si soprassiede facilmente. Strumentalmente siamo sempre e comunque al massimo, ed anche la produzione è da serie A; a livello lirico “The Diary” è un concept che parla di amore, quindi stavolta nulla di troppo complesso Ayreon-style. E Anneke è sempre Anneke, la miglior cantante femminile al mondo. Disco molto piacevole, anzi, più che piacevole per la maggior parte dei brani, ma poter pensare di scrivere un album egualmente fruibile sia in versione metal che acustica senza cali di tensione è una pura utopia.