THE GREAT OLD ONES – EOD: A Tale of Dark Legacy

Pubblicato il 21/01/2017 da
voto
7.0
  • Band: THE GREAT OLD ONES
  • Durata: 00:45:00
  • Disponibile dal: 27/01/2017
  • Etichetta:
  • Season Of Mist
  • Distributore: Audioglobe

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Per la pubblicazione di questo loro terzo album, i black metaller francesi The Great Old Ones entrano meritatamente nella scuderia di una etichetta affermata come la connazionale Season of Mist. L’approccio alla composizione a alla produzione tuttavia non cambia: il gruppo di Bordeaux si immerge come sempre nell’universo fantasy di H. P. Lovecraft, mette le mani sul cuore e assembla l’ennesima opera intensa, il cui fascino risiede soprattutto nella densità delle sue atmosfere. Una panoramica su culti innominabili, mondi lontani, torbidi segreti e grandi esseri antropomorfi che scivola lungo l’incessante lavoro di tre chitarre. Il risultato sono sette tracce ricoperte ora di polvere, ora di gelo. Una energia oscura e decadente permea le crepuscolari e avverse atmosfere della tracklist: come di consueto, la band è abile nel mettere in primo piano delle arie espanse e cinematografiche, intrecciando di continuo l’operato delle chitarre, potenziando gli arrangiamenti e dando modo ai pezzi di schiudersi con calma, senza preoccuparsi di lambire durate importanti. Rispetto ai dischi precedenti, il materiale di “EOD” percorre registri più ordinati e stagnanti, facendo un po’ a meno di quelle lapidarie divagazioni di colta estrazione “post” che sovente spezzavano l’andatura delle vecchie composizioni. Il suono è maggiormente teso e le fredde melodie tipiche di un album come “Tekeli-li” hanno meno occasioni di mettersi in luce, anche se certe viscerali traiettorie riescono comunque ad insorgere in episodi eccellenti come “The Shadow over Innsmouth” e “Mare Infinitum”. Altre parentesi invece risultano un po’ in ombra e relativamente convenzionali per gli standard della band, ma poco importa, perché “EOD” è comunque un lavoro sincero, senza tantissimi picchi qualitativi, ma neanche momenti apertamente noiosi. L’album, più di ogni altra cosa, conferma la grande personalità dei The Great Old Ones, artefici ormai da tempo di un sound subito riconoscibile, che ha la virtù non da poco di non strizzare mai l’occhio a mood prevedibili e definiti, evitando di cadere nella trappola del ‘già sentito’. Probabilmente per “EOD” occorrerà più di un semplice ascolto per avvicinarsi ed entrare in sintonia con certe trame, ma, tutto sommato, anche questa volta ne varrà la pena.

TRACKLIST

  1. Searching For R. Olmstead (Introduction)
  2. The Shadow Over Innsmouth
  3. When The Stars Align
  4. The Ritual
  5. Wanderings
  6. In Screams And Flames
  7. Mare Infinitum
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