THE HAUNTED – Strength In Numbers

Pubblicato il 23/08/2017 da
voto
6.5
  • Band: THE HAUNTED
  • Durata: 00:38:00
  • Disponibile dal: 25/08/2017
  • Etichetta:
  • Century Media Records
  • Distributore: Sony

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Quando i The Haunted erano un gruppo emergente furono una delle giovani realtà responsabili della cosiddetta rinascita del thrash: una band capace di raccogliere quella forma rabbiosa lasciata in eredità dagli Slayer (all’epoca impegnati a sperimentare timidamente altri suoni) e di traghettarla verso una formula di nuovo genuinamente brutale e parossistica. Quella “novità” fu tale fra i tardi anni Novanta e primi Duemila: come conseguenza di vari avvicendamenti e ritorni dietro al microfono – con sempre protagonisti Peter Dolving e Marco Aro – gli svedesi si sono poi impantanati in una carriera sempre più contorta, che li ha visti ora sposare toni accorti e avanguardistici, ora compiere bruschi ritorni al thrash metal venato di hardcore delle origini. Questo ennesimo comeback discografico arriva a tre anni da “Exit Wounds”, lavoro uscito in sordina che ha rappresentato uno dei suddetti “back to the roots”, complice in primis il ritorno del torvo Aro al microfono e quello di Adrian Erlandsson (già presente sul celebre omonimo debut album) alla batteria. Dal 2014 ad oggi la line-up dei The Haunted non è più cambiata e, una volta tanto, non ha subito modifiche nemmeno l’impasto sonoro: la foga logorroica di Aro è immutata, ma una scrittura tanto asciutta e ostinatamente vicina al concept degli esordi può rischiare spesso di esaurirsi in uno sfogo gratuito. Riprendendo il filo là dove era rimasto, è difficile non considerare questo “Strength In Numbers” come un altro riflesso – ora sbiadito, ora piacevolmente vivace – dei vecchi capitoli “heavy” della discografia del quintetto, ovvero il debut, “Made Me Do It”, “One Kill Wonder” e, in parte, “Versus”. Il primo vero brano dell’opera, “Brute Force”, è già dal titolo il biglietto da visita che mette subito le cose in chiaro: i The Haunted riflessivi degli ultimi album con Dolving vengono ancora una volta sotterrati a favore di soluzioni tipicamente thrash. Forti di una capacità interpretativa affinata nel tempo e riconoscibile in pochi tratti, da qui in poi gli svedesi viaggiano con il pilota automatico, concentrando le proprie forze su tracce dall’andatura pesante e dal groove pronunciato. Canzoni come la succitata opener o “Means To An End” mantengono un caustico ermetismo per tutta la loro durata, risultando tanto esasperate e dal lessico forzatamente imbestialito, quanto ancora divertenti, soprattutto se immaginate in un contesto live. Episodi come “Spark” o “Tighten the Noose”, invece, lasciano effettivamente indifferenti: la prima è l’unica che prova a giocare di fino, ma, a differenza di una “Hollow Ground”, manca puntualmente di sfoderare il guizzo melodico vincente; la seconda è invece l’ennesima grandinata senza capo nè coda che prova a richiamare il debutto. La genuinità è un’altra cosa. In ogni caso, rispetto a quella di “Exit Wounds”, la tracklist si rivela più pensata e digeribile: alla band va ancora riconosciuta una certa lucidità nel destreggiarsi nei momenti chiave del disco, un buon gusto in sede di produzione e una discreta capacità di sintesi (solo dieci tracce per trentotto minuti). Insomma, nel 2017, dei The Haunted possiamo forse anche farne a meno, ma, oggettivamente, “Strength In Numbers” non è una brutta uscita. Chi ha ancora la testa a quindici anni fa potrà apprezzare.

TRACKLIST

  1. Fill The Darkness With Black
  2. Brute Force
  3. Spark
  4. Preachers Of Death
  5. Strength In Numbers
  6. Tighten The Noose
  7. This Is The End
  8. The Fall
  9. Means To An End
  10. Monuments
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