8.0
- Band: THE KORDZ
- Durata: 00:48:55
- Disponibile dal: 13/03/2012
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
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Uno dei maggiori pregi dell’ effetto internet sulla musica è stato quello di aver dato a tutte le band la possibilità di farsi notare e, entrando nello specifico, questo ha permesso a molti gruppi provenienti dall’Africa, dal Medio Oriente o, in generale, da paesi culturalmente controllati, di uscire allo scoperto miscelando rock ed heavy metal con sonorità locali e liriche impegnate talvolta anche politicamente. Questo binomio rock-musica popolare è già stato sperimentato in passato da molte band di origine occidentale (vedi Led Zeppelin), ma in maniera pressoché estemporanea. E poi si sa: giocare in casa è un vantaggio non da poco, come ci hanno dimostrato in questi anni gli ottimi Orphaned Land o, più recentemente, i tunisini Myrath. I The Kordz provengono dal Libano e propongono una miscela unica di rock alternativo, grunge, heavy metal e progressive in salsa orientale. L’interazione tra le due principali entità musicali (quella rock e quella folcloristica), avviene in maniera assolutamente armonica, fluida, senza alcun tipo di forzatura, diventando veicolo di freschezza e originalità. All’interno del debutto sulla lunga distanza del quintetto libanese troveremo l’impronta delle proprie radici attraverso linee vocali, riff e ritmiche, oltre a stacchi dal gusto folk appositamente creati con il valore aggiunto dell’utilizzo di strumenti tipici della tradizione araba. Costruttivo l’utilizzo delle tastiere, che, ben disposte ai cambi stilistici e umorali delle canzoni, passano da partiture arabeggianti ad aperture prog, senza dimenticare leggeri contrappunti moderni. Il songwriting di “Beauty & The East” è brillante e non ammette cali di tensione con partiture rocciose dal riffing metallizzato come le ottime “Nothing Or Everything” e “Last Call”, ma anche con episodi più riconducibili all’universo rock quali “Don’t You Wait” e l’opener “Deeper In”, caratterizzata peraltro dall’influenza degli Alice In Chains. La varietà ritmica e stilistica presente in “Beauty & The East” ci suggerisce il termine progressive per descrivere al meglio le suggestioni musicali dei The Kordz e la bellissima “The End” rende perfettamente l’idea della capacità di affrontare temi differenti da parte della band libanese, emozionante anche al cospetto di ballate ad ampio respiro quali “Save Us” e “The Garden”. I The Kordz confermano dunque l’ottimo stato creativo delle band provenienti dal Medio Oriente con un disco che si candida seriamente ad essere una delle rivelazioni dell’anno.