4.5
- Band: THE LAST TEN SECONDS OF LIFE
- Durata: 00:50:29
- Disponibile dal: 28/01/2022
- Etichetta:
- Unique Leader
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Il sesto disco in studio dei The Last Ten Seconds of Life, formazione deathcore attiva dal 2010 e proveniente dalla Pennsylvania, segna anche l’approdo ad Unique Leader, celebre etichetta di musica estrema e casa di Bloodtruth, Fallujah e Vulvodynia. Per un debutto del genere bisogna dare tutto e la formazione dimostra che il fine è proprio quello, scegliendo il ‘self titled’ come dichiarazione d’intenti. Nonostante il solido curriculum vitae con centinaia di esibizioni dal vivo e la fiducia dell’etichetta, purtroppo “The Last Ten Seconds Of Life” risulta da subito poco digeribile, con uno svolgimento eccessivamente prolisso articolato in quattordici tracce (comprese un interludio e una strumentale) per più di cinquanta minuti. Uno scoglio non grande quanto il contenuto, in ogni caso. Negli ultimi tempi il deathcore, genere di per sè divisivo, è tornato alla ribalta grazie a proposte azzeccatissime ed evolute come gli album di Lorna Shore, Brand Of Sacrifice, Vexed, Slaughter To Prevail e Whitechapel. C’è quindi un ritorno di fiamma, confermato nelle valide uscite del 2022 di Shadow of Intent e Fit for an Autopsy, che ha risvegliato i vecchi appassionati e ha attirato vari proseliti, verso i quali però i TLTSOL non riusciranno con tutta probabilità ad essere appetibili, prima di tutto perchè la proposta è abbastanza generica, meno estrema e meno sentita di quella della concorrenza, con la propensione a tempi lenti vicini al beatdown, riff poco memorabili, una scrittura che non riesce a costruire picchi emotivi e, in generale, pochi guizzi compositivi. Negli esempi di successo abbiamo citato gruppi che hanno integrato diverse influenze per diversificare la proposta, ma quando sono i TLTSOL a provarci si va di male in peggio: “Altar Of Poison” fa il verso agli Alice In Chains in maniera stonata, “Hate What You Love” vira casualmente verso il nu-metal in modo quasi parodistico, “Vampire (A Blood Ballad)” e “Glory Be 2 Misery” sono anch’esse un grattacapo a tinte alternative confuso, disgiunto, disorientante. E’ brutto da dire, ma siamo davanti ad un gruppo senza una visione, senza unità e con le migliori frecce nel proprio arco che risultano stantie e arretrate. Oltre al supporto di Unique Leader, i The Last Ten Seconds of Life hanno bisogno di un produttore e, soprattutto, di incanalare il talento con l’ispirazione.