7.0
- Band: THE MIST FROM THE MOUNTAINS
- Durata: 00:56:18
- Disponibile dal: 11/10/2024
- Etichetta:
- Primitive Reaction
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I The Mist From The Mountains sono l’ennesima band finlandese che cerca di offrire un black metal d’atmosfera, con parti acustiche, un utilizzo variegato del cantato ed un certo buon gusto per la melodia.
La fondazione della band è recente – risale a quattro anni fa – e nel 2022 aveva già fatto uscire il suo debut album “Monumental (The Temple Of Light)” che attirò una discreta attenzione su di sé.
Come un orologio, dopo altrettanti due anni i The Mist From The Mountains fanno uscire il secondo full-length intitolato “Portal (The Gathering Of Storm)”, che può vantare una ventina di minuti di musica in più rispetto al debutto.
La base musicale è senza dubbio di derivazione black metal, benché poche siano le parti violente e veloci: la band dimostra di avere personalità ed è ancora alla ricerca di una strada stilistica definitiva, ma i punti fermi sono già stati individuati in questa, al momento, breve carriera.
Se dobbiamo pensare a dei riferimenti interni alla scena nazionale finnica, si potrebbero menzionare gli Amorphis e anche i Moonsorrow per i momenti più epici creati da questo quintetto, i cui membri provengono in larga parte da altre band underground come Diablerie e Disciples Of The Void. Se invece vogliamo andare oltre i patrii confini si possono avvicinare per certi versi i Borknagar o gli albionici Winterfylleth, specialmente per quel tocco elegante che entrambe le formazioni sanno infondere ai propri pezzi.
I brani sono lunghi, ci sono molti cambi di tempo, con spesso dei veri e propri intermezzi acustici, ma anche cambi repentini di atmosfere, da quelle rarefatte a quelle più classicamente epiche. La qualità della musica è più che buona, le armonie hanno il dono di trasportarci lontano nello spazio e nel tempo: il portale magico si apre e si viene inghiottiti in un turbine di emozioni, stranamente più positive che negative; alla fine del viaggio il vostro animo si sentirà rinfrancato, rilassato ma non vuoto.
“The Seer Of Ages” può essere un brano preso come esempio di cosa sia oggi il sound di questa band finnica, in quanto contiene tutte le caratteristiche sopra descritte: su un riff viking metal piuttosto tradizionale si innestano parti elaborate di tastiere, chitarre e voci che ne trasformano la natura, facendolo diventare un arpeggio acustico prima ed un passaggio intimamente epico alla fine. La formula sembra funzionare, difficilmente però questa band accontenterà chi dal black metal esige molta più violenza e meno svolazzi stilistici.
Per quello che possiamo vedere, però, per il momento la stoffa sembra esserci e si può guardare fiduciosi al futuro.