7.0
- Band: THE MUGSHOTS
- Durata: 00:52:23
- Disponibile dal: 20/10/2016
- Etichetta:
- Black Widow
Spotify:
Apple Music:
Gli italiani The Mugshots nascono ufficialmente nel 2001 dalla mente del cantante Mickey E.Vil. In tutto questo tempo non sono mancate diverse soddisfazioni non da poco, come il vanto di essere stati prodotti dal guru Dick Wagner (Alice Cooper, Lou Reed). “Something Weird”, il nuovo disco della formazione tricolore, porta avanti un hard rock tinto di venature dark, metal, punk, new wave ed amplificato da una fortissima componente teatrale. Una canzone come “The Circus” infatti richiama subito il seminale Alice Cooper, qui tributato con grande enfasi a cui si aggiunge un sound moderno con spruzzate di elettronica molto accattivanti. I synth dominano la successiva “Rain”, una bella commistione tra pop anni Ottanta e rock duro, molto godibile all’ascolto. Con “I Am an Eye” troviamo un po’ di Death SS, il sinistro organo si staglia poderoso sul brano, che colpisce per quel gusto progressive rock anni Settanta che qui viene reso più attuale grazie alla buona produzione di Freddy Delirio. Su questo disco appaiono un sacco di ospiti, famosi ed anche inusuali, ma questo calderone così variegato funziona molto bene nell’insieme: da Tony Dolan (Venom Inc.) a Steve Sylvester, da Matt Malley a Enrico Ruggeri. “Sentymento”, che vede proprio la partecipazione di quest’ultimo, è un ottimo esempio di dark rock, “Scream Again” invece unisce metal a momenti più psichedelici, si tratta di uno dei pezzi più pesanti e classici dell’intero lavoro (grazie anche alla presenza di Freddy Delirio, Steve Sylvester e Ain Soph Aour dei Necromass). Oggi stupire, scioccare, lasciare a bocca aperta è davvero difficile perché si è visto e sentito di tutto e questo vale anche per la proposta dei The Mugshots che, per quanto pregna di enfasi e teatralità, non arriva a far ribollire il sangue nelle vene. Ciò non vuol dire che ci troviamo di fronte ad un lavoro privo di emozioni, anzi. La qualità, le idee, il gusto per i suoni, gli arrangiamenti, tutto è stato curato con grande dovizia ed il risultato si sente. “Something Weird” si conferma una proposta molto variegata ed interessante, per apprezzare al meglio i nuovi brani di The Mugshots non bisogna avere la mente chiusa: un ascolto aperto e senza paraocchi è ciò che serve per gustarsi appieno questa musica.