THE OFFSPRING – Supercharged

Pubblicato il 22/10/2024 da
voto
6.5
  • Band: THE OFFSPRING
  • Durata: 00:32:15
  • Disponibile dal: 11/10/2024
  • Etichetta:
  • Concord Records

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C’erano grandi aspettative intorno al nuovo album dei The Offspring, alimentate in parte dalla stessa band californiana con le consuete dichiarazioni della vigilia, nonchè dal titolo e soprattutto da un artwork che non può non ricordare l’iconico “Smash” (se pure con un logo che sembra uscito da Word Art di Window 95: un omaggio anche questo agli anni Novanta?), peraltro nell’anniversario del trentennale di quest’ultimo.
In realtà, una volta messo nel lettore, “Supercharged” non si discosta molto dai lavori degli ultimi vent’anni: dieci tracce prodotte dal sodale Bob Rock, al quarto disco con la band, che come da tradizione uniscono frammenti del punk rock che fu, canzonette rock pensate per l’airplay radiofonico e il consueto divertissement, secondo una formula che si ripete dai tempi di “Splinter” con minime variazioni sul tema.
Scaldati i motori con “Looking Out For #1” (una dichiarazione d’intenti onesta ma ormai un po’ anacronistica) la macchina del tempo ci riporta ad inizio secolo sulle note di “Light It Up”: niente di nuovo (non serve aver il diploma al conservatorio per cogliere i rimandi a “Come Out Swinging” e “Have You Ever”) ma un brano dal buon tiro, così come le schitarrate di “Truth In Fiction” e “Hanging By A Thread” rimandano ai fasti di “Americana”.
La commistione tra vecchio e nuovo corso appare più evidente in “The Fall Guy” e “Get Some”, dove gli urletti del passato (qualcuno ha detto “Bad Habit”?) si sommano a capacità tecniche oggi ben più raffinate (a partire dalla batteria, dove si alternano il nuovo entrato Brandon Pertzborn e il turnista di lusso Josh Freese), così come nella conclusiva “You Can’t Get There From Here”, classico pezzo rockeggiante seguendo una tradizione inaugurata su “Ixnay On The Hombre”.
Tralasciando il consueto singolo da Virgin Radio (“Make It All Right”, pur scimmiottando i Blink 182, risulta discreta) e la ballad di turno “Ok, But This Is The Last Time” suona meglio dello stampo originale (“Kristy, Are You Doing Okay?”), resta la joke song “Come To Brasil”: di fatto una cover-parodia dei Metallica degna di uno Youtuber, ma verosimilmente destinata ad alimentare un po’ di caciara in sede live – e non solo in Sudamerica.
E probabilmente in quest’ottica che va giudicato l’undicesimo album della band di Orange County: il confronto con gli ultimi lavori di Blink 182, Rancid e Green Day è perso ai punti, ma ci sono comunque una manciata di brani destinati a rinfrescare una scaletta ferma da ormai troppo tempo, e almeno stavolta non abbiamo dovuto aspettare sette anni.

TRACKLIST

  1. Looking Out For #1
  2. Light It Up
  3. The Fall Guy
  4. Make It All Right
  5. Ok, But This Is The Last Time
  6. Truth In Fiction
  7. Come To Brazil
  8. Get Some
  9. Hanging By A Thread
  10. You Can’t Get There From Here
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