7.0
- Band: THE OLD DEAD TREE
- Durata: 00:46:54
- Disponibile dal: 17/09/2007
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Lo scoglio del terzo full-length viene per fortuna superato piuttosto agevolmente dai The Old Dead Tree, che, con questo nuovo “The Water Fields” – pur rimanendo ancora una volta lontani dai picchi qualitativi del sorprendente debut “The Nameless Disease” – riescono di nuovo a farsi segnalare come una delle formazioni più preparate e originali in campo gothic metal. Rispetto al precedente “The Perpetual Motion”, il quartetto francese ha optato per un sound più diversificato e cangiante, rendendo le trame malinconiche se possibile ancora più soft e sognanti e i riff metal più quadrati e incisivi. Durante l’ascolto si viene insomma sballottati da sezioni che, come al solito, potrebbero apparire come una versione più oscura e vibrante di certe cose degli Anathema di fine anni ’90, a break heavy e dal notevole impatto, questa volta dal taglio quasi death metal e spesso più vicini a certe cose dei Dark Tranquillity che al sound di Paradise Lost o Sentenced. Ottima ancora una volta la performance del cantante/chitarrista Manuel Munoz – sempre più a suo agio con le clean vocals – ma tutto il gruppo appare decisamente in forma e con le idee chiare. Come dicevamo, il debut rimane ancora oggi il lavoro migliore della band (le melodie e, in generale, la freschezza di “The Nameless Disease” sono davvero difficili da battere), tuttavia lungi da noi considerare “The Water Fields” un album sottotono. In quest’occasione i quattro sono stati frenati giusto da un paio di tracce un po’ impacciate e da una produzione sì buona, ma che necessiterebbe al più presto di una bella rinfrescata (i suoni adottati nei tre album sono praticamente identici!). Rispetto all’altalenante “The Perpetual Motion” – lavoro che ci aveva offerto qualche episodio assai povero di soluzioni interessanti – i nostri hanno però senza dubbio ritrovato un bel po’ di smalto e quella vena creativa che tanto ce li aveva fatti apprezzare all’esordio. Per chi è in cerca di gothic metal personale, i The Old Dead Tree continuano insomma a rappresentare una sorta di manna dal cielo.