voto
7.5
7.5
- Band: THE RED CHORD
- Durata: 00:36:16
- Disponibile dal: 27/10/2009
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Il quarto lavoro dei The Red Chord giunge alla fine di una fase di assestamento che ha visto il gruppo assumere la forma (definitiva?) di quartetto, con il solo Mike McKenzie a occuparsi delle chitarre. Registrato da Jonny Fay, tra l’altro ex chitarrista degli stessi The Red Chord, “Fed Through The Teeth Machine” vede la band guidata da Guy Kozowyk smussare l’aspetto hardcore della propria proposta, che, pur continuando a essere presente, oggi si amalgama col resto delle influenze solo in alcune delle tracce qui presentate. Il sound della band, pur non rinunciando al groove e a quegli accenni melodici sperimentati per la prima volta sul precedente “Prey For Eyes”, si assesta quindi su coordinate più veloci e affilate, in un’atmosfera indiavolata che a tratti finisce per ricordare certe realtà della scuderia Willowtip o Unique Leader. Il pensiero corre così ovviamente a sonorità prettamente death – se non addirittura techno-death, visti i notevoli virtuosismi alla sei corde e la produzione più sottile del solito – anche se la formazione di Boston, rispetto a tanti suoi colleghi, è sempre molto attenta a mantenere i brani all’interno di un minutaggio piuttosto esiguo. Quello che colpisce su tutto nella tracklist è infatti la profondità sonora, dalla quale ci si lascia avvolgere, fino ad avere l’impressione che il disco superi la sua durata effettiva (inferiore ai 40 minuti). Un turbine di riff, blast-beat, doppia cassa chirurgica e – perchè no? – melodie che a tratti lascia a dir poco di stucco per perfezione formale, ma che, in qualche occasione, fallisce nell’obiettivo di imprimersi nella mente di chi ascolta. Capita, quando il furore prende il sopravvento sulla ragione e quando la formula rimane più o meno identica dall’inizio alla fine (complice anche un lieve calo di ispirazione). Non si spaventino, però, i fan: “Fed…” offre comunque parecchio materiale di gran valore e conferma, se ancora ce ne fosse il bisogno, la straordinaria personalità dei The Red Chord, band praticamente unica nel panorama estremo attuale. Basterà dare un ascolto a “Hour Of Rats” o a “Embarrassment Legacy” per rendersene conto ancora una volta.