voto
7.0
7.0
- Band: THE RED SHORE
- Durata: 00:33:51
- Disponibile dal: 17/11/2008
- Etichetta:
- Siege Of Amida Records
- Distributore: Audioglobe
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I The Red Shore sono l’ennesimo gruppo di metal-corers spostatosi progressivamente su lidi death metal. I Job For A Cowboy, involontariamente, in un modo o nell’altro continuano a fare scuola. Ecco quindi che questi cinque ragazzi australiani, un tempo partiti come band in tutto e per tutto metal-core, si sono dati a un riffing vorticoso, a un growling gutturale e ai blast-beat. L’evoluzione non è ancora completa, visto che su questo “Unconsecrated” sono ancora presenti un paio di breakdown e qualche soluzione mosheggiante, tuttavia risulta piuttosto evidente dove i nostri vogliano andare a parare. L’influenza primaria del gruppo sono appunto i Job For A Cowboy, tanto che ascoltando il disco sembra quasi di trovarsi di fronte a un ipotetico lavoro della formazione americana pubblicato tra “Doom” e “Genesis”. L’iniziale “The Garden Of Impurity”, ad esempio, “ruba” persino un paio di riff a quest’ultimo album, e anche le linee vocali sembrano spesso modellate sullo stile di Jonny Davy. In ogni caso, non si può dire che i The Red Shore non ci sappiano fare: dal canto loro hanno una notevole preparazione tecnica – soprattutto il drummer – e molti dei riff, pur se palesemente ispirati a JFAC, Aeon e certi Aborted, non appaiono malvagi… vedi quelli della più che valida “Misery Hymn”. Anche le strutture dei pezzi risultano ben curate e, inoltre, il tutto è valorizzato da una produzione coi fiocchi. Infine, vanno segnalate le “ospitate” di vari cantanti: Karl Schubach dei Misery Signals, Dan Weyandt degli Zao, Eddie Herman Hermida degli All Shall Perish e Brendan Schieppati dei Bleeding Through. Quattro nomi che fanno ben capire come la band, nonostante il sound adottato ultimamente, sia ancora assai legata ad ambienti metal-core (ulteriore prova è il recente tour europeo di spalla ai Bring Me The Horizon). In definitiva, se siete in vena di un po’ di death metal in salsa vagamente moderna, l’album in questione potrebbe rivelarsi rispettabile. C’è di meglio in giro, ma, al tempo stesso, i The Red Shore non sono neppure la cosiddetta ultima ruota del carro.
N.B. La prima edizione dell’album verrà pubblicato in formato CD + DVD con un documentario sulla storia della band e una performance live.