7.0
- Band: THE RIVEN
- Durata: 00:39:24
- Disponibile dal: 25/04/2025
- Etichetta:
- Dying Victims Productions
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Tra le molteplici correnti metalliche che la Svezia può vantare, possiamo annoverare anche una nicchia di formazioni che prendono spunto dall’hard rock a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, recuperando uno spirito vintage che, proprio come accadeva in quegli anni, flirta tanto con l’heavy quanto con il prog rock e la psichedelia. Ci riferiamo a nomi come Horisont, Hällas, Graveyard, Blues Pills, Spiders, band con una propria personalità che, però, hanno tutte un denominatore comune da ricercarsi nel passato remoto di questo genere.
I The Riven, nati a Stoccolma nel 2016, possono essere accomunati a questo mondo: anche il loro terzo album, “Visions Of Tomorrow”, recupera le sonorità della tradizione, con un sound vintage figlio degli anni Settanta ed un piglio energico che guarda ai primi anni della decade successiva. La peculiarità dei The Riven è quella di essere riusciti a costruire un suono più levigato, estremamente melodico, che rifugge i passaggi più cerebrali di alcuni colleghi, in favore di approccio più semplice e accessibile. Niente tastiere, mellotron o organo Hammond, solo chitarre, basso, batteria e, soprattutto, la bella voce di Totta Ekebergh, cantante dotata di un timbro limpido e di una notevole padronanza tecnica. Ottimi anche i cori, che punteggiano quasi tutte le canzoni, e rafforzano ulteriormente il potenziale melodico e armonico delle composizioni. Chiaramente, in un contesto di questo tipo, le canzoni che funzionano meglio sono proprio quelle più immediate e dirette, come l’iniziale “Far Away From Home”, “Set My Heart On Fire”, oppure “Seen It All”, il pezzo più infuocato del lotto, diretto ed essenziale.
C’è ancora qualche aspetto da migliorare nel songwriting, che non sempre riesce ad essere così efficace come nei brani citati, con il rischio che l’entusiasmo inizi a calare già dopo pochi ascolti, ma in generale ci sembra che i The Riven abbiano il potenziale per ritagliarsi uno spazio all’interno di un movimento agguerrito e già discretamente affollato.
La palla ora passa al pubblico, che deciderà se premiare o meno la proposta della band. Molte formazioni analoghe nel corso degli anni hanno saputo rinnovarsi e trovare sempre di più una propria voce, distanziandosi dal puro e semplice gusto vintage (prendiamo ad esempio l’eccezionale ultimo lavoro dei Blues Pills): sarà interessante seguire l’evoluzione dei The Riven, in questo senso ma, nel mentre, un ascolto a “Visions Of Tomorrow” è sicuramente consigliato.