7.0
- Band: THE SORROW
- Durata: 00:53:11
- Disponibile dal: 23/02/2009
- Etichetta:
- Drakkar Records
- Distributore: Audioglobe
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Prolifici come pochi, tornano i The Sorrow a circa un anno e mezzo di distanza da “Blessings From A Blackened Sky”, disco che li ha fatti segnalare negli ambienti metal-core/modern metal europei. Le spesso aspre critiche di eccessiva dipendenza dalla lezione impartita dai Killswitch Engage non hanno quasi per niente intaccato il credo della band austriaca, anche se la Drakkar Records fa di tutto per sottolineare come questo nuovo platter sia profondamente diverso dal debutto. Ma c’è poco da fare… “Origin Of The Storm” appare nella maggior parte dei suoi episodi come il logico sequel del primo disco. “Blessings…” e “Origin…” si somigliano in tanti punti e in altrettanti rimandano l’uno all’altro: nei suoni, per prima cosa, con una produzione levigata e pompatissima. Poi, come ovvio, nello stile delle composizioni, che ancora una volta offrono numerosi spunti melodic death metal, aperture groovy, dosi massicce di melodia e il tipico cantato alternato fra screaming e pulito. Vero, i nostri in questa occasione fanno un uso un po’ meno ossessivo di breakdown e di soluzioni prettamente metal-core, tuttavia si è comunque ben lontani dal poter parlare di stile personale, visto che quando il nome dei Killswitch Engage non giunge alla mente, ci pensa lo spettro dei Trivium di “Ascendancy” a farsi largo fra le trame proposte! Dunque, che cosa differenzia i The Sorrow da tutte le altre metal-core/modern metal band di cosiddetta “seconda fascia”? In sostanza, un songwriting formalmente completo e curato e un cantante che, almeno su disco, sa il fatto suo. Insomma, “Origin Of The Storm” è un lavoro derivativo quanto volete, ma almeno qui non troverete ritornelli stonati come nelle ultime opere dei Caliban… un minimo di gusto questi quattro austriaci ce lo mettono! C’è perciò da essere certi di una cosa: se i giovani kid appassionati di queste sonorità reagiranno come previsto, sentiremo parlare dei The Sorrow ancora per un po’.