7.5
- Band: THE TREATMENT
- Durata: 00:49:05
- Disponibile dal: 03/18/2016
- Etichetta:
- Frontiers
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Con una formazione parzialmente rinnovata, i The Treatment superano a pieni voti la fatidica prova del terzo album sfoderando una prestazione collettiva da manuale, che ha permesso loro di rilasciare, anche in questa occasione, un’opera estremamente curata ed avvincente sotto molteplici aspetti. Il muscoloso hard rock forgiato dal collettivo inglese palesa ai nostri logori timpani un invalicabile muro sonoro, dal quale filtra sovente un tenue ma persistente afflato melodico in grado di conferire un briciolo di varietà ad una serie di episodi torridi, affilati e pungenti. Rinnovata la collaborazione con la rodata coppia di professionisti composta dal produttore Laurie Mansworth e dall’ingegnere del suono Tony Newton, i ragazzi danno vita ad una performance intensa e priva di significativi cedimenti strutturali. Le luci dei riflettori sono comprensibilmente puntate sul nuovo cantante Mitchell Emms, il quale non fa rimpiangere in alcun modo l’operato del suo carismatico predecessore, Matt Jones. Il biondo frontman palesa sin dal primo istante una straordinaria capacità interpretativa, pregevole abilità che gli permette di destreggiarsi con estrema disinvoltura in ogni circostanza. A conti fatti, “Generation Me” è composto da autentici brani schiacciasassi come “Tell Us The Truth”, “Cry Tough”, “We Are Beautiful” e “Let It Begin”, alternati da suadenti e singhiozzanti mid-tempo come “The Devil” e “Better Think Again”, quest’ultima valorizzata in particolar modo da cangianti ed irresistibili melodie vocali. Al contempo, l’irruenta title track assume la fisionomia di un gagliardo anthem da cantare a squarciagola, mentre un episodio più rilassato ma egualmente accattivante come “Backseat Heartbeat”, ci permette di tirare il fiato per qualche istante. Seppur compaiano in scaletta un paio di brani ridondanti e poco incisivi come “I Know She Knows” e “Bloodsucker”, certifichiamo l’ottimo stato di salute di cui gode attualmente un gruppo rinato dalle proprie ceneri. Araba fenice.