7.0
- Band: THE TREATMENT
- Durata: 00:45:00
- Disponibile dal: 22/03/2019
- Etichetta:
- Frontiers
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The Treatment giungono al loro quarto full-length, ancora una volta caratterizzato però da un cambio alla voce, dato che al posto di Mitchell Emms troviamo il nuovo singer Tom Rampton, il cui timbro ed il modo di cantare ricordano certamente Bon Scott. Ecco che, dunque, se bene o male la band britannica prosegue sempre con il proprio stile, sembrano ulteriormente accentuate le influenze degli AC/DC, come appare particolarmente evidente già dall’opener “Let’s Get Dirty” o da altre tracce come “Bite Back” (quest’ultima riproposta alla fine della tracklist anche in versione acustica).
Diciamo che The Treatment offrono quello che è lecito aspettarsi da loro, ovvero un hard rock classico, con brani molto diretti, caratterizzati da bei riff, ritornelli melodici e tanta energia. Non manca neppure un tocco blues nelle chitarre dei fratelli Tagore e Tao Grey, come si può ascoltare ad esempio in tracce come la bellissima “Luck Of The Draw”, o “Waiting For The Call”; si può poi riscontrare anche un certo sapore settantiano come in “Rising Power” o in “Falling Down”, dove sembra affiorare pure qualche eco zeppeliniana o, ancora, dei Rainbow, in particolare nel riff di “On The Money”. Tra i brani più orecchiabili, citiamo “Scar With Her Name”, mentre, per contro, la band fa un’eccezione una volta tanto e propone pure un brano leggermente più complesso (o comunque, meno diretto rispetto agli altri) con “King Of The City”.
Inutile ovviamente cercare l’originalità a tutti i costi in dischi di questo tipo: The Treatment hanno trovato la loro formula senza inventare nulla e, come dicevamo in precedenza, hanno indubbiamente parecchie influenze più o meno evidenti, ma senza neppure in realtà scimmiottare nessuno. Semplicemente è questa la musica che vogliono proporre e lo fanno indubbiamente molto bene, con brani accattivanti e trascinanti. Se dunque vi piace questo tipo di hard rock e avete apprezzato la band per quanto fatto finora, non rimarrete certo delusi da questo “Power Crazy”.