6.5
- Band: THE TRUE ENDLESS
- Durata: 00:41:58
- Disponibile dal: 01/12/2004
- Etichetta:
- Aphelion Production
Spotify:
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Ritorna un gruppo che da quando è stato fondato, nel 1997, non è certo rimasto a guardare. Già autori di innumerevoli release, i The True Endless escono ora con un full length prodotto dalla scozzese Aphelion Production. Rispetto all’album registrato dal vivo, qui si riesce meglio a comprendere tutte le sfumature del pur diretto black metal imbastito dalla band piemontese. “A Climb To Eternity” è un album discreto, con il difetto di non essere troppo omogeneo al suo interno. In modo piuttosto sorprendente, senza che prima ci fosse qualcosa a fare da preludio, la parte finale del cd cambia decisamente mood e da un black metal piuttosto grezzo e old school si passa ad un metal estremo epico, lo spartiacque tra i quali è dato dalla canzone strumentale posizionata a metà album, seguita poi da un brano un po’ atipico e death oriented per arrivare infine agli ultimi due brani contaminati da uno spirito molto epico impersonificato da una voce pulita che prende il sopravvento sul classico screaming. In questa veste i The True Endless, il cui chitarrista ora fa parte anche degli Opera IX, possono a sprazzi ricordare i norvegesi Helheim dell’epoca “Jormundgand”. I brani in questione non sono da buttare, ma il meglio è offerto nella prima parte del cd, quella il cui stile è ancorato alle direttive dei vecchi Immortal. I primi tre capitoli di questo cd sono veramente di buona fattura, c’è rabbia, aggressività e quella bestialità che fa suonare la band con la giusta tensione. Belle e parti di batteria, soprattutto durante i mid tempo, ritmi non eccessivamente veloci in cui la band offre decisamente il meglio; i riff di chitarra hanno la giusta personalità e il basso con le sue frustate sonore si fa apprezzare in più di un frangente. Tutto quadra per il meglio, eccetto forse qualche accelerazione in cui i The True Endless si perdono nello scontato, ma la miscela funziona piuttosto bene. Poi c’è il cambio di mood e di stile e questo lascia per lo meno spiazzati, e non ci fa capire quale sia realmente l’anima musicale della band… forse dovrebbe essere soltanto una delle due, perché la convivenza appare un po’ forzata. Staremo a vedere in futuro, intanto avete a portata di mano un album italiano interessante che merita l’ascolto.