THE VERY END – Mercy & Misery

Pubblicato il 18/01/2011 da
voto
7.0
  • Band: THE VERY END
  • Durata: 00:44:39
  • Disponibile dal: 17/01/2011
  • Etichetta:
  • SPV Records
  • Distributore: Audioglobe

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Tornano alla ribalta i tedeschi The Very End, la band in cui canta Bjorn Goosses, ex-vocalist dei melo-deathsters Night In Gales, con un secondo full-length album, intitolato “Mercy & Misery”, che ne conferma l’indubbia bravura ed il certo valore. Con la rinata SPV Records alle spalle, il quintetto proveniente dal bacino della Ruhr ci piazza nello stereo una decina di anthem metallici assolutamente accattivanti e poderosi. Potremmo ripetere all’incirca quanto detto in occasione della recensione del precedente “Vs. Life”, in merito al songwriting dei The Very End, poiché i ragazzi non hanno cambiato di una virgola il loro approccio compositivo, se non nel merito di una più inquadrata visione delle cose e una conseguente aumentata maturità. Ad ascoltare questo “Mercy & Misery”, viene spesso alla mente il suono potente, groovy, moderno, ma anche arioso e iper-melodico, dei Killswitch Engage, tanto che ci verrebbe da considerare i The Very End come la risposta tedesca ai succitati KSE. Chiamiamolo pure modern metal, se vogliamo, ma fatto è che ci troviamo di fronte ad un thrash metal moderno mischiato al metal-core melodico e spruzzato qua e là da influenze southern che, a ben vedere, potrebbero pure entrare maggiormente nelle strutture dei brani della formazione germanica. Escluso l’intro “Memento”, la piacevole cover di “Immigrant Song” dei Led Zeppelin ed il divertissement costituito dal rifacimento di “Maniac”, il brano di Michael Sembello che tutti conosciamo come colonna sonora di “Flashdance”, il resto della tracklist si attesta su discreti/buoni livelli, con nessun cedimento di tono ma anche senza presentare pezzoni memorabili. Ecco perché, in calce, trovate un semplice sette: platter uniforme e di livello superiore alla media, che probabilmente porterà i The Very End a fare il botto almeno in Germania, però nulla di realmente entusiasmante e sconvolgente. Si va sul sicuro, quindi, ma poche sorprese.

TRACKLIST

  1. Memento
  2. Ball And Chain
  3. The Leper
  4. Rat Nation
  5. Dead Is The New Alive
  6. Letters To The Living
  7. A Hole In The Sun
  8. For All Things Undone
  9. Vultures
  10. Immigrant Song
  11. Three Zero Nine
  12. Blacklisted
  13. Maniac
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