7.0
- Band: THE VERY END
- Durata: 00:46:08
- Disponibile dal: 24/10/2008
- Etichetta:
- Dockyard 1
- Distributore: Audioglobe
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Piombano sul mercato con vigore, veemenza e con un disco più che buono quale il qui presente “Vs. Life” i tedeschi The Very End, formazione capitanata da una vecchia conoscenza della scena melo-death europea, ovvero il vocalist Bjorn Goosses, attivo nei Night In Gales e special guest a tempo pieno dei nostrani Infliction sul loro album “The Silencer”. Tenuti in ibernazione i primi e apparentemente fermi i secondi, Bjorn si fa giustamente avanti con questo nuovo progetto, dal suono variopinto e accattivante, così come spesso estremo e brutale: thrash moderno, death melodico, classic metal, un pizzico di groove southern e qualche leggerissimo accento metal-core sono infatti alla base delle sonorità dei The Very End, il cui esordio sembra essere stato composto apposta per soddisfare un po’ tutte le tipologie di metallaro attuali. C’è tanto thrash in “Vs. Life” ed il riffing la fa decisamente da padrone, con i chitarristi René Bogdanski e Volker Rummel ad imbastire una performance sempre sopra le righe, sforante poi anche in un approccio molto più classico, ben rilevabile nell’elevato numero di assoli presente nella tracklist; assoli e riff che denotano come Michael Amott (quello un po’ ‘sborone’ degli Arch Enemy, non quello più concreto dei Carcass) sia più di un’ispirazione per i suddetti guitar-player. La voce di Goosses è a prova di bomba e certamente si conferma una fra le più interessanti ed eclettiche di tutto il metallo europeo, dotata di un bel timbro pulito, di uno scream abrasivo e di un growl corposo e profondo, il tutto connesso da una potenza davvero notevole; qualche melodia di un paio di ritornelli magari è da rivedere, ma prendete ad esempio “Bleed Tomorrow” oppure “Stabwounds” e avrete di che esaltarvi! Non manca una spiccata dose di groove al songwriting, a tratti triggerato e cadenzato come se a suonare fossero gli Shadows Fall o i Killswitch Engage: la sezione ritmica Beste/Janosch non sbaglia praticamente nulla e regala dinamismo a profusione. Produzione, tecnica individuale, artwork, qualità e tenuta dei pezzi: tutto è al posto giusto in questo “Vs. Life”, davvero un lavoro più che valido e che strizza l’occhio soprattutto ai fan di Arch Enemy, Soilwork, Into Eternity e, ovviamente, Night In Gales (periodo “Nailwork”). Gruppo da tenere in alta considerazione per il futuro, perché le premesse per un successo su larga scala ci sono già!