8.0
- Band: THE VINTAGE CARAVAN
- Durata: 01:01:15
- Disponibile dal: 16/04/2021
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Tra i migliori esponenti di quel filone retrò nato con l’intenzione di tenere vivo il migliore spirito rock degli anni Settanta, troviamo senza dubbio gli islandesi The Vintage Caravan, che tornano sul mercato forti di un nuovo contratto con Napalm Records. Già nel precedente lavoro, “Gateways”, avevamo potuto apprezzare la capacità della band di ricreare le migliori atmosfere del rock d’annata, con quel suo mix intrigante di riff hard rock, armosfere psichedeliche, divagazioni stoner e una vena progressive capace di stuzzicare anche gli amanti di sonorità più ricercate. Se all’uscita di “Gateways”, però, avevamo fatto un po’ fatica ad apprezzare al meglio la proposta del trio, cosa che ci ha fatto essere fin troppo severi nella valutazione finale, con “Monuments” possiamo dire di aver accantonato ogni dubbio, trovandoci di fronte ad un lavoro davvero ottimo.
La proposta dei The Vintage Caravan conferma la formula che li ha portati al successo, facendo compiere loro un ulteriore passo avanti in termini compositivi: i sessanta minuti di “Monuments” rappresentano una gioia per gli appassionati di un certo modo di intendere la musica dura, che però non scade mai nell’ammuffita riproposizione di clichè del passato. E’ sufficiente schiacciare play per essere subito investiti da una potentissima “Whispers”, composizione travolgente in cui armonie vocali, chitarre infuocate e ritmiche incalzanti regalano brividi elettrici. Non meno efficace la successiva “Crystallized”, con quelle venature blues che ci rimandano ad un altro leggendario power-trio, i Cream di Eric Clapton, Jack Bruce e Ginger Baker. E che dire, poi, della vena melodica e coinvolgente di “Can’t Get You Off My Mind”? L’album procede come un treno, brano dopo brano, dandosi giusto il tempo di respirare con un episodio più malinconico (“This One’s For You”), prima di dare nuovamente fuoco alle polveri. La seconda metà dell’album mostra qualche leggero calo d’intensità, complice anche un minutaggio importante che avrebbe potuto trarre giovamento da qualche piccolo taglio ben calibrato, ma si tratta comunque di un livello ben superiore rispetto alla media di tante altre formazioni dello stesso genere. Ogni perplessità, poi, viene spazzata via dal vero capolavoro dell’album, la conclusiva “Clarity”. Con i suoi otto minuti di durata, la canzone si svela poco per volta, iniziando in tono dimesso, con le chitarre acustiche, per poi andare lentamente a crescere, strato dopo strato, acquisendo forza e drammaticità in un crescendo epico davvero mirabile, che si conclude in un liberatorio assolo di chitarra semplicemente magistrale. Una delle migliori canzoni che ci sia capitato di ascoltare da un bel po’ di tempo a questa parte. Complice l’esperienza maturata anno dopo anno sui grandi palchi e al fianco di altre importanti formazioni (li rivedremo nel 2022 nel tour teatrale di spalla agli Opeth) i The Vintage Caravan hanno raggiunto quella piena maturità che ci auspicavamo. Un album da non perdere.