THE VINTAGE CARAVAN – Voyage

Pubblicato il 14/01/2014 da
voto
8.0
  • Band: THE VINTAGE CARAVAN
  • Durata: 00:50:40
  • Disponibile dal: 10/01/2014
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros

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Alquanto curiosa la storia di questi The Vintage Caravan, giovanissimo power trio proveniente dalla remota Islanda capace di conquistare l’entusiasmo dei vertici della Nuclear Blast, grazie al vulcanico wall of sound profuso dalle proprie composizioni. Formatisi nel 2006 all’età di dodici anni (!), Óskar Logi Ágústsson (voce e chitarra) e Guðjón Reynisson (batteria) sono autentici ragazzi prodigio che iniziano ad assimilare in maniera capillare tutto il feeling proveniente dai vinili custoditi nella discoteca dei propri genitori. L’omonimo esordio pubblicato nel 2011 ha permesso a questa giovane combriccola di farsi le ossa in patria girovagando nei club di settore, seguito ad un anno di distanza dal qui presente “Voyage”. Pochi mesi or sono il disco perviene negli uffici della potente major tedesca, che non si fa sfuggire la ghiotta occasione di mettere sotto contratto la band. L’artwork della copertina originale, peraltro francamente brutto, viene sostituito da una nuova front cover accattivante e ricca di colori cangianti che ci spediscono direttamente all’immaginario seventies. The Jimi Hendrix Experience, Cream, Black Sabbath, Led Zeppelin e Pink Floyd degli esordi sono i numi tutelari di questa nuova promessa, estremamente abile nell’impiattare nove canzoni intrise di una forte personalità. Dei primi due gruppi possiedono una bollente ed autentica anima blues, coniugata alla rude carnalità del paio successivo, intinta in arcobaleni psichedelici in grado di rendere orgoglioso quel cappellaio matto di Syd Barrett. Nulla di nuovo sotto il sole, obietterà qualcuno. Forse, anzi sicuramente, ed è giusto che sia così: un conto è attingere a man bassa dal songwriting altrui per tentare di solleticare l’interesse degli allocchi eccitati da qualsiasi cosa suoni vintage, un altro è quello di distinguersi dal mucchio grazie ad una fervida capacità di scrittura unita ad una strabordante personalità, pepata da un necessario pizzico di arroganza. “Expand Your Mind” è un’irruente ode allo sballo allucinogeno, che collassa in un hook da infarto; l’urgente “Cocaine Sally” batte gli australiani Jet sul loro stesso terreno, “Midnight Meditation” appare disegnata da una fumosa jam session tra i Sabbath e i Queens Of The Stone Age.  “Craving” invece è un’incendiaria botta di adrenalina che genera palpitazioni orgasmiche, mentre “The King’s Voyage” è un lungo viaggio interstellare intrapreso dal ferale sabba nero, successivamente intrappolato nelle ragnatele acide tessute dal pifferaio alle porte dell’alba. Ma lo zenit espressivo viene toccato dalla ballad “Winterland”, generato da un mastodontico, inevitabile, collasso stellare. Da essa si odono echi e riverberi acustici, decantati con malinconica disillusione da una voce proveniente da un’altra dimensione.  I The Vintage Caravan sono riusciti nel miracolo attuato pochi mesi or sono dai The Strypes (band irlandese autrice di un debutto in grado di uscire a testa alta da un confronto con i The Who): quello di dimostrare al mondo che finalmente è sorta una nuova generazione di musicisti in grado di raccogliere il testimone lasciato dai dinosauri in via d’estinzione. Giù il cappello.

TRACKLIST

  1. Craving
  2. Let Me Be
  3. Do You Remember
  4. Expand Your Mind
  5. M.A.R.S.W.A.T.T.
  6. Cocaine Sally
  7. Winterland
  8. Midnight Meditation
  9. The King’s Voyage
4 commenti
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