7.5
- Band: THE WINERY DOGS
- Durata: 00:49:40
- Disponibile dal: 15/04/2014
- Etichetta:
- Loud & Proud
- Distributore: Edel
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Solitamente avremmo da ridire su una band che rilascia la propria prima testimonianza live con appena un album all’attivo; ma a parte il fatto che sempre più band tendono a farlo (in realtà le band in cui milita Portnoy… tutte), ai The Winery Dogs questo possiamo anche perdonarglielo. Perché, ce ne accorgiamo subito, il qui presente power trio sembra creato apposta per ottenere il massimo risultato possibile proprio da sopra le assi di un palco. Billy Sheehan e Mike Portnoy sono noti animali da palcoscenico, ed avendo suonato assieme molte altre volte (ricordiamo la recensione recente del live Sherinian Sheehan Portnoy Macalpine) trovano l’uno nell’altro un’intesa e un alchimia incredibili, che formano la base perfetta per la carismatica figura del chitarrista/cantante Ritchie Kotzen, vero mattatore della serata e dell’intero progetto. La scelta di registrare in Giappone, nazione da sempre fortunata per i tre musicisti, non sarà forse originale ma di sicuro si rivela oculata e di successo, soprattutto considerato l’amore che i fan del Sol Levante nutrono da sempre per certe sonorità. La scaletta si basa, logicamente, in larga parte sulla tracklist dell’unico album disponibile, il debutto omonimo, ma arricchisce il piatto con un ottimo estratto dalla discografia dei Mr. Big (“Shine”), un paio di cover ben scelte (“Fooled Around And Fell In Love” di Elvin Bishop e ”Stand” dei Poison) e la bella “You Can’t Save Me”, estratta dalla carriera solista di Kotzen. A differenza di molti supergruppi o power trio moderni (chi ha detto KXM?) qui la tecnica e la personalità di ognuno è parzialmente nascosta, sopita quanto basta per lasciare un più ampio spazio alla melodia e al coinvolgimento, qualità che in ottica live alla fine restituiscono alla folla molto più che la semplice tecnica o bravura strumentale. Ci troviamo quindi al cospetto di un Portnoy più ‘mansueto’ del solito, ma che non si fa mancare i suoi soliti colpi di classe, di uno Sheehan strabordante e eclettico – ma appunto mai unico protagonista – e di un Ritchie Kotzen da urlo, solidissimo alla chitarra ritmica, strappa applausi alla voce e semplicemente grandioso negli assoli. La registrazione scelta è ben bilanciata, risultando anche ‘cruda’ quanto basta per comunicarci l’impressione di un vero live, scansando il rischio di trasformare il prodotto in un altro ‘album in studio registrato su di un palco’. Che dire… anche se il rischio di rilasciare un prodotto superfluo, contenente cioè solo canzoni tratte da un unico album, c’era, i Nostri riescono a schivare questa trappola grazie alla propria sincerità, ad un gran trasporto sul palco e alla scelta di brani alternativi e inaspettati, che mai si erano sentiti in queste versioni. Un prodotto quindi interessante tanto per coloro che fan già sono quanto per chi si avvicina ai The Winery Dogs per la prima volta, col solo scopo di scoprire un altro ottimo gruppo. Il disco è presente all’interno di una speciale edizione dell’album di debutto “The Winery Dogs”, di cui costituisce il disco bonus, motivo ulteriore di acquisto per coloro che non posseggono lo studio album stesso. Auguriamo a Portnoy che il progetto duri: con questi due amici, l’irrequieto batterista sembra aver trovato finalmente un po’ di pace…