7.0
- Band: THEATRES DES VAMPIRES
- Durata: 00:40:18
- Disponibile dal: 10/21/2016
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Dopo un silenzio discografico di ben cinque anni, tornano a farsi sentire i Theatres Des Vampires, storica formazione della scena gothic tricolore giunta con “Candyland” al traguardo del decimo album in carriera. La lunga assenza non sembra aver levigato più di tanto i canini dei vampiri capitolini, anzi: forti di un nuovo deal con la Scarlet Records e dell’ingresso in formazione del chitarrista Giorgio Ferrante, i cinque si ripresentano in ottima forma, con undici tracce di modern gothic rock/metal in cui riffing muscolare ed elettronica fungono da ideale tappeto sonoro per le conturbanti linee vocali della carismatica singer Sonya Scarlet. Se il nuovo entrato alla sei corde ha subito modo di mettersi in mostra nella potente opener “Morgana Effect”, spinta da un groove al limite del nu-metal, già dalla successiva “Resurrection Mary” si torna su coordinate goth ‘n roll a là 69 Eyes, con un refrain tastieristico che vi farà senza dubbio muovere gli anfibi. Tra pezzi più tirati (“Delusional Denial”, “Seventh Room”), ritmiche danzerecce (“Parasomnia”, “Your Ragdoll”), lampi di oscurità (la title track) ed echi di romanticismo gotico (“Pierrot Lunaire”, “Autumn Leaves”), la tracklist scorre liscia come un bicchere di assenzio, in primis grazie alla versatilità vocale di Lady Scarlet. Menzione a parte – oltre che per il concept lirico ispirato ai fatti realmente avvenuti in un ospedale psichiatrico, similmente a quanto fatto in tempi recenti dai Lacuna Coil – per la riuscita cover di “Photographic” dei Depeche Mode, così come per lo special guest Fernando Riberio, la cui inconfondibile timbrica accompagna i passaggi più sincopati di “Seventh Room”. Non farà la storia del genere ma, ora che l’inverno sta arrivando (GoT docet), un disco come “Candyland” rappresenta la perfetta colonna sonora per accompagnare i chiari di luna, soprattutto se siete tra gli amanti del female fronted metal più ammaliante.