THEM – Return To Hemmersmoor

Pubblicato il 27/10/2020 da
voto
8.5
  • Band: THEM
  • Durata: 00:48:35
  • Disponibile dal: 30/10/2020
  • Etichetta:
  • Steamhammer Records
  • Distributore: Audioglobe

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La trilogia horror iniziata dai Them nel 2016 ed immessa sul mercato a cadenza biennale giunge ora al suo terzo capitolo, forte del successo di critica ottenuto dai due ottimi predecessori. Per quanto non siano mancati i commenti negativi da parte di una fetta di pubblico, è infatti innegabile che “Sweet Hollow” e “Manor Of The Se7en Gables” siano due dischi heavy metal coi controcazzi, caratterizzati da un songwriting folle ed imprevedibile, che attinge a piene mani da quanto fatto da Sua Maestà King Diamond, arricchendo la formula con pregevoli rimandi al thrash e al power metal e infine coronando l’opera con quelle atmosfere in pieno stile horror classico, con risultati volutamente comici ed inquietanti allo stesso tempo.
Di fatto i Them sono una superband, nella quale trovano posto sei musicisti di provenienza mista noti per la propria militanza in un quantitativo impressionante di progetti ad alto contenuto metallico. Anche se dispiace non vedere più Mike LePond e Kevin Talley tra i partecipanti, riteniamo che un combo composto da Troy Norr e Richie Seibel a voce e tastiere, dai due Markus (Ullrich e Johansson) alle chitarre e da Alexande Palma e Angel Cotte a batteria e basso abbia ben poco da invidiare pressoché a qualsiasi formazione di genere analogo.
L’intro narrativo “Diluvium” ci riporta nei panni dei personaggi che abbiamo già imparato a conoscere nei lavori precedenti, per poi catapultarci immediatamente nell’inferno metallico più dannato al momento in cui la band fa la sua comparsa con gli strumenti in mano. “Age Of Ascension” è una vera e propria coltellata di pazzia dritta nello stomaco, con un bilanciamento perfetto tra aggressività e melodie rese suggestive da una contrapposizione che potremmo definire geniale: queste sono infatti fomentanti e orecchiabili, ma nel contempo maligne e quasi opprimenti, ed è anche questo a rendere i Them molto più che un banale richiamo ai grandi maestri horror metal del passato. Naturalmente, la versatilità vocale di Troy Norr gioca un ruolo fondamentale in questo: egli è infatti in grado di passare da altezze modeste e spontanee ad acuti strazianti con somma naturalezza, e persino di enfatizzare i ritornelli tramite un particolare utilizzo vibrante delle tonalità medie.
Questo squisito connubio prosegue per tutta la durata della tracklist, seppur applicando delle variazioni minime, ma molto ben calcolate, in grado di conferire un valore ad ogni atto di quest’opera dell’orrore: volendo fare degli esempi, “The Tumultous Voyage To Hammersmoor” provocherebbe infiammazioni muscolari anche al collo di uno zombie, “Free” ne prosegue l’essenza alleggerendone l’impeto e portandoci a cantare mentre il vento ulula, e l’accoppiata “Field Of Immortality”/”The Thin Veil” esalta l’estro più power della band, ma sempre rimanendo coerente con quella peculiare verve spettrale. “Waken” si pone con una dose doppia di aggressività, alla stregua di un pezzo dei Testament, ma spezzato da un bridge soave e inatteso, almeno quanto l’intermezzo “Memento Mori”, in cui i gemiti della fanciulla precedono i latrati dei segugi infernali rappresentati in “Hellhounds – The Harbringers Of Death”, altra traccia che fa della furia più sanguinaria il proprio marchio di fabbrica. Una caratteristica che sembra prendere sempre di più il sopravvento man mano che ci si avvicina al finale, e l’incedere smitragliante di “Battle Blood” ne è un segnale nitido.
L’ultimo atto dell’epopea del Maestro viene messo in scena, come ben preannunciato, con tutta la collera e la grinta che “Maestro’s Last Stand” può trasmettere, confezionando un finale che con un po’ di fantasia ci permette di ammirare sprazzi di magia nera che vanno man mano a dissolversi, mentre la storia giunge al tanto atteso finale.
Così si conclude una delle trilogie heavy metal più ficcanti degli ultimi vent’anni: tre opere colme di personalità, che intrattengono e coinvolgono pur senza fare sfoggio di tematiche profonde, e negarne l’efficacia in questo caso sarebbe oltremodo erroneo.  Non ci è dato sapere cosa ne sarà in futuro del progetto Them, ma per il momento, se vi è possibile, recuperate tutti e tre gli atti in formato fisico, perché certe saghe sono davvero degne di essere possedute.

TRACKLIST

  1. Diluvium
  2. Age Of Ascension
  3. The Tumultous Voyage To Hemmersmoor
  4. Free
  5. Field Of Immortality
  6. The Thin Veil
  7. Waken
  8. Memento Mori
  9. Hellhounds: The Harbringers Of Death
  10. Battle Blood
  11. Maestro's Last Stand
  12. Finis
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