7.0
- Band: THORNHILL
- Durata: 00:22:32
- Disponibile dal: 16/02/2018
- Etichetta:
- UNFD
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Dalla assolata Australia ecco fare la loro comparsa questo quintetto di ragazzini di belle speranze, in bilico tra post-hardcore e atmosfere progressive tinte di djent che continuano ad avere un numero sempre considerevolmente nutrito di supporter tra le nuove leve. Questo EP è per i ragazzi la seconda prova sulla breve distanza, considerato anche il precedente “13”, lavoro numero zero della loro finora pressoché embrionale carriera, e presenta già un collettivo dotato di una perizia ed una credibilità assolutamente di categoria alfa, mostrando subito quanto potranno farsi strada verso la categoria superiore in un futuro assolutamente prossimo, senza sgomitare troppo, a dispetto degli appena vent’anni d’età. Questi Thornhill sembrano voler seguire abbastanza da vicino le impronte lasciate dai compagni di isola Northlane, ricalcandone gli stilemi in più di un frangente, anche se i nostri hanno una dimensione musicale lievemente meno orientata al metal a vantaggio di una molto più enfatizzata esplosione melodica, nel corso di pressoché tutte le tracce qui proposte. La band di Melbourne è davvero brava nel creare sempre l’atmosfera giusta, un’atmosfera plumbea ma ariosa grazie alle ottime melodie vocali tessute dal frontman Jacob Carlton, ma anche grazie a delle strutture ruvide e graffianti orchestrate sapientemente dal comparto strumentale senza trascendere mai nella caciara, mostrando dei musicisti di ottima caratura sia a livello compositivo che esecutivo, coadiuvato inoltra da una sezione ritmica cazzutissima, capace di ergere un muro sonoro che crea un contrasto davvero piacevole con le sognanti melodie vocali, soprattutto in pezzi quali “Parasite” e “Reptile”. Questo “Butterfly” scorre attraverso le nostre casse che è un piacere, regalandoci una ventina di minuti di morbido post-hardcore emozionale, che se magari pecca ancora in mancanza di riconoscibilità immediata, getta abbondatemente le basi per una brillante carriera futura per gli australiani. Se avete già consumato la discografia di Northlane e Architects, e volete provare una realtà nuova dal gusto più moderato, questi Thornhill potrebbero essere il vostro cavallo vincente.