7.5
- Band: THOU
- Durata: 01:09:46
- Disponibile dal: 05/06/2020
- Etichetta:
- Sacred Bones Records
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In ormai quindici anni di attività, i Thou non hanno mai realizzato niente di banale: prolifici come pochi altri, hanno pubblicato album, EP, un numero elevato di split con le band più disparate, un live al Roadburn con gli altrettanto versatili The Body, rimanendo sempre nei confini di un certo tipo di sludge ma spiazzando l’ascoltatore con soluzione strambe e ogni volta differenti. Questa nuova release è una raccolta di pezzi dei Nirvana che il gruppo di Baton Rouge ha coverizzato negli anni (ovviamente, per tenere fede alla loro stravaganza, non hanno preso in considerazione il pezzo più celebre del grunge, ossia “Smells Like Teen Spirit”). I brani, naenche a dirlo, sono stati stravolti, appesantiti e suonati nel tipico stile Thou: tonnellate di feedback, chitarre taglienti e ribassate nel classico suono marcio mutuato dagli Eyehategod, samples, voce vicina al black metal; insomma, si può dire che tutto ciò che è caratteristico delle band sludge provenienti dalle paludi della Louisiana qui sia presente, con il suo carico di disagio e cupezza. Allo stesso tempo, però, lo spirito della musica della band di Kurt Cobain non è andato perso: nei pezzi che già nella versione originale avevano un carattere più selvaggio, come ad esempio “Floyd The Barber”, questa essenza viene mantenuta; in quelli nati più leggeri, come “In Bloom”, si ha comunque una maggiore tendenza alla melodia (per quanto il termine ‘melodia’ possa essere associato ai Thou). “Something In The Way”, ballata spettrale già in origine, qua diventa ancora più buia, grazie alla contrapposizione tra le parti lente e strascicate ed un ritornello cantato in uno screaming feroce. “My Girl”, cover della cover, perde l’atmosfera blues che i Nirvana erano riusciti a donarle nel loro unplugged per trasformarsi in qualcosa di vicino al doom. In passato i Thou ci hanno abituato ad album lunghi e sfiancanti; anche quest’ora abbondante di musica non può certo definirsi allegra, ma la scelta di aver mantenuto riconoscibili dei pezzi che hanno fatto la storia sembra vincente.