7.5
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Si fermeranno mai? Troveranno mai sazietà oppure tenteranno in eterno di demolire e devastare il mondo a suon di riff tombali e nichilismo senza fine né forma? Da inizio anno i Thou han pubblicato due compilation, un EP ed un full length, mentre i The Body han pubblicato un full length uno split, senza contare “Released from Love” l’album collaborativo licenziato dalle due band neanche qualche mese fa. Oggi i due terremoti viventi dello sludge americano ri-uniscono le forze per finire il lavoro iniziato con quella release ri-pubblicando le quattro tracce ivi contenute ed aggiungendo una cover di “Terrible Lie” dei Nine Inch Nails (!!!), con la quale le due band culminarono il loro devastante live set collaborativo al Gilead Music Festival l’estate scorsa, e cinque nuovissime tracce ovviamente altrettanto collaborative scritte a suonate a quattro mani (anzi a quattordici) che riportano l’inferno sulla terra aprendo voragini di esagerazione sludge doom difficili anche da concepire, immaginare e sopportare. Quando due tra le band più pesanti del pianeta uniscono le forze, nonché tutti i loro strumenti, tutti i loro ampli, e tutta la loro ignoranza, cosa pensate sia il risultato finale? Semplice: morte totale. La fine di tutto. L’oltretomba di ogni timpano che si azzarda ad ascoltare. Rispetto a “Released from Love”, “You, Whom I Have Always Hated” è un’opera ben più pericolosa, non solo perchè include il suddetto EP, ma soprattutto perché, rispetto al primo tentativo collaborativo, nelle nuove tracce le due band sembrano più in sintonia, più sinergiche e guidate da un maggiore intendimento, in ultima istanza risultando più simili ad una singola, nuova band piuttosto che a due band separate intente a collaborare. Inutile dire che se i due gruppi già da soli fan paura, immaginatevi cosa possano essere quando unite in una singola, orrifica sinergia ed entità. Sono uno spettacolo della più infima ed alienante disumanità sonora. Un monumento all’annichilimento. Una ode severissima al totale annientamento. A tratti la pesantezza è tanta e i watt sprigionati talmente tanti che pare addirittura difficile capire cosa le tre chitarre, le due batterie, il basso, le due voci e il mare di samples stiano ereggendo, ma nonostante tutto non è certo la raffinatezza o il dettaglio che interessa in lavori come questi. L’unica cosa che vale la pena considerare – e ammirare – è l’enorme mareggiata di nerissimo odio e pesantezza inaudita che le due band sono riuscite a scatenare. Tutti gli amanti del doom più estremo, esagerato, infernale e bestiale che esista avranno un orgasmo senza fine nell’ascoltare questo sadico abominio sonoro. Ristampa su formato CD della Thrill Jockey Records. Siamo in lacrime.