8.0
- Band: THREE STEPS TO THE OCEAN
- Durata: 00:22:10
- Disponibile dal: //2007
Avete mai provato a contemplare l’oceano di notte? A lasciarvi cullare dalla monotonia della risacca? Oppure a sognare il buio delle sue profondità? E vi siete mai chiesti, una volta immersi, quale musica potrebbe nascere da tutto quel silenzio abissale? Be’, i qui presenti Three Steps To The Ocean un giretto sott’acqua devono esserselo proprio fatto, a giudicare da ciò che possiamo sentire sul loro primo, stupendo demo, dal titolo omonimo. Il quartetto milanese, nato nel gennaio 2006 e dopo aver consumato un anno in sala prove, si è affacciato sulla scena post-core da qualche mese e – senza ombra di dubbio – finora ha ricevuto solo critiche positive, sia grazie a questa autoproduzione, sia grazie agli show intrapresi in questi primi mesi di attività, fra cui l’importante data a Bolzano, di supporto ai Callisto. Ebbene, non è difficile scovare proprio nei Callisto, negli Isis, nei Pelican, nei Cult Of Luna, le principali fonti di ispirazione dei TSTTO. Una particolarità fondamentale, però, rende originali e coraggiosi i nostri ragazzi già in prima battuta: non hanno il cantante. E quindi voi direte: ‘già il post-core, per di più di carattere psichedelico e sognante, è un bel cliente ostico da assimilare…in più, ‘sti ragazzi manco cantano! Chissà che mattone!’. E qui sta invece il bello: ovvio, per apprezzare appieno il sound dei Three Steps To The Ocean bisogna essere portati all’introspezione, alla riflessione e alla tristezza già di indole, però i quattro milanesi ce la mettono tutta per non rendere pesanti le loro composizioni, attraverso ondeggianti cambi di umore e atmosfera, arrangiamenti sopraffini e crescendo/decrescendo vibranti e passionali. I pezzi sono di medio-lunga durata e fra i tre spicca certamente “Submerged Universe”, un masterpiece di dieci minuti già degno delle influenze della band; ogni strumento – chitarra, basso, batteria, synth/programming – viene messo in evidenza nel corso del demo e la produzione risulta già ottima e di alto livello. Insomma, sembra proprio che in Italia sia davvero nata una piccola stella, già in grado di brillare per conto proprio. Sperando che arrivi presto l’occasione di un full-length sotto contratto, nel quale la band dovrà superarsi in fantasia e cura dei particolari, mandiamo nel frattempo un caloroso in bocca al lupo a queste giovani promesse!