7.0
- Band: THROWDOWN
- Durata: 00:28:23
- Disponibile dal: 21/02/2014
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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Quando ha debuttato come chitarrista nell’EP “Drive Me Dead”, Dave Peters forse passava ancora parte delle sue giornate fra i banchi di scuola. Adesso, dopo quasi quindici anni, cinque full-length e innumerevoli tour in quasi tutto il mondo, il musicista/cantante statunitense è una sorta di icona per tutti gli hardcorer straight-edge ancora praticanti. Nel tempo il Nostro è cambiato poco – per la gioia di tutti coloro che hanno sempre creduto ciecamente in un determinato stile di vita e in un modo di intendere una band hardcore – e lo stesso si può dire della musica dei suoi Throwdown; musica che, in verità, per un paio di dischi si era spostata vicino ad un groove metal dalle fortissime influenze Pantera (tanto che ad un certo punto era persino stata coniata la definizione “Pantera-core”), ma che con il nuovo “Intolerance” appare tornata alla schiettezza e all’impatto di una volta. Un gruppo che oggi è sostanzialmente il progetto solista di Peters e che risulta a tutti gli effetti lo specchio dell’attitudine del frontman: musica robusta e lineare con testi semplici ed essenziali, legati a tematiche e tormenti tipicamente hardcore e straight edge. La corposa distorsione di matrice Dimebag Darrell è rimasta come eredità dei vari “Deathless” e “Venom & Tears”, ma le strutture dei pezzi sono modellate sui canoni degli ormai lontani esordi: brevi uptempo seguiti immancabilmente da breakdown e rallentamenti groove dal linguaggio ignorantissimo, per una durata complessiva che solo in un paio di circostanze arriva a sfiorare i tre minuti. Pensate ad una via di mezzo fra “Haymaker” e “Vendetta” e avrete una fotografia dei Throwdown di “Intolerance”: questo non è il disco della svolta, la musica non vira verso modelli di ispirazione diversi… questo, semplicemente, è il manifesto risolutivo dello spirito Throwdown, l’ennesima conferma degli intenti, delle potenzialità e della mentalità da sempre insiti in Dave Peters. Esattamente come previsto, sazierà ed esalterà tanti die-hard fan, mentre probabilmente lascerà impassibili e/o annoiati gli ascoltatori casuali e gli “hater”. Rispetto alle ultime appannate prove in studio, non c’è però dubbio che il Nostro abbia ritrovato spontaneità e, soprattutto, una buona abilità nel creare brani che si imprimono immediatamente nel cervello e che si lasciano riassaporare più volte, tanto che quella di “Intolerance” è nel complesso la migliore mezzora di Throwdown ascoltata da diversi anni a questa parte. Da provare nel pit o nella sezione pesi della vostra palestra.