THULCANDRA – A Dying Wish

Pubblicato il 26/10/2021 da
voto
7.0
  • Band: THULCANDRA
  • Durata: 00:45:14
  • Disponibile dal: 29/10/2021
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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È passato del tempo dall’ultima volta che si è sentito parlare dei Thulcandra, la gelida creature black-death metal di Steffen Kummerer, leader dei più affermati Obscura. Effettivamente, sono trascorsi ben sei anni dall’uscita dell’ultimo album della formazione tedesca, quell’”Ascension Lost” che, come i suoi predecessori, aveva fatto di tutto per manifestare la venerazione del chitarrista/cantante nei confronti del panorama black-death svedese degli anni Novanta, con ovviamente i Dissection in prima linea.
Il periodo di silenzio trascorso fra quel lavoro e il nuovo “A Dying Wish” non ha certo cambiato le mire del progetto, ma al contempo questi anni sono probabilmente serviti ai ragazzi di Monaco a ritrovare energie e a mettere un po’ più a fuoco il songwriting. Se infatti da un lato non si può affatto dire che questo quarto album dichiari definitivamente l’abbandono della dimensione “tributo” della musica dei Thulcandra in favore di fascinazioni più personali, dall’altro si può notare come la tracklist di “A Dying Wish” trasmetta l’idea di una spontaneità un po’ più accentuata, in linea con il brio dell’ormai lontano debut “Fallen Angel’s Dominion”. Certo, alcune arie sanno ancora di quasi-plagio, tanto più che questa volta il gruppo si è addirittura rivolto a Dan Swanö – colui che ha prodotto “The Somberlain” e “Storm of the Light’s Bane” – per affinare la produzione e renderla ancora più simile a quella dei maestri, tuttavia c’è qualcosa in numerose canzoni del disco che non si percepiva spesso nei due capitoli precedenti: al di là delle solite ritmiche incalzanti e delle melodie modellate su quelle di una “Unhallowed” o di una “Soulreaper”, si sentono un’epicità, un trasporto e una sorta di oscura ritualità che ogni tanto fanno momentaneamente dimenticare il continuo gioco dei rimandi che tanto ossessiona il gruppo teutonico. Pezzi come “Funeral Pyre”, “Nocturnal Heresy” o “A Shining Abyss” hanno effettivamente ogni cosa al posto giusto e riescono a trasmettere un autentico senso di glaciale svuotamento, mescolando cattiveria e languori e ariosità tipicamente nordici, restituendoci un’interpretazione appassionata e trascinante del misticismo dei Dissection.
Il solito fanatico omaggio di Kummerer e soci torna dunque ad amalgamarsi con una spigliatezza più marcata, confluendo perfettamente nel tessuto narrativo del disco e rilanciando così le aspirazioni del progetto Thulcandra, che qui ci offre un album certamente gradevole, da vedere come il giusto antipasto per l’imminente ritorno dei maestri Unanimated.

TRACKLIST

  1. Funeral Pyre
  2. Scarred Grandeur
  3. Orchard of Grievance
  4. In Vain
  5. Nocturnal Heresy
  6. The Slivering Silver
  7. In Bleak Misery
  8. A Shining Abyss
  9. Devouring Darkness
  10. A Dying Wish
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