7.0
- Band: THY KINGDOM WILL BURN
- Durata: 00:45:20
- Disponibile dal: 29/05/2022
- Etichetta:
- Scarlet Records
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Finlandia, terra dei mille laghi e dei diecimila musicisti (metal). Al di là della cifra iperbolica è un dato di fatto come, a fronte di pochi milioni di abitanti, Helsinki e dintorni abbiano donato alla causa decine se se non centinaia di band impostesi a livello mondiale, soprattutto in alcuni sottogeneri. Se la golden generation degli anni ’90 (Children Of Bodom, Sentenced, HIM…) è ormai pensionata per motivi più o meno drammatici, negli ultimi vent’anni si è affermata una compagine di discepoli della scuola di Gothenburg (Insomnium, Omnium Gatherum, Wolfheart) che di fatto ha sostituito nel cuore degli appassionati i padrini svedesi, quindi non stupisce ci sia una nuova schiera pronta a prendere il loro posto in seconda fila. Di questo pacchetto di mischia fanno parte i Thy Kingdom Will Burn, il cui debutto l’anno scorso non ci aveva particolarmente impressionato, tornati dopo nemmeno dodici mesi con un lavoro più convincente. Intendiamoci, non che “The Void And The Vengeance” porti chissà quali novità, ma rispetto al suo predecessore si presenta con un songrwiting leggermente più variegato e con qualche guizzo capace di catturare l’attenzione dell’ascoltatore assuefatto a queste sonorità. Un buon esempio in questo senso è “Nothing Remains”, cavalcata melo-death da manuale con tanto di urlo di battaglia che fa molto Amon Amarth o Ensiferum, ma anche “Between Two Worlds” o “Disbelief” riescono a mescolare l’ultima versione del tupa-tupa con arrangiamenti acustici come i migliori Noumena (giusto per non scomodare i soliti “The Jester Race” o “The Gallery”). Aggiungiamoci anche un gusto melodico in stile ultimi Arch Enemy (“Veil Of Wicked Sky”, “Siren Of Doom”) e qualche soluzione alternativa (la voce filtrata a là Friden di “Barren Land” o “Through The Broken Lens”, i passaggi più folk di “Fortress Of Solitude”, le atmosfere paludose di “Serpents”) ed ecco spiegato il passo avanti, per un disco non rivoluzionario né eccezionale (i Countless Sky in questo restano un passo avanti) ma comunque molto piacevole. Se il domicilio del vostro lettore CD è dalle parti di Gothenborg, citofonate pure ai Thy Kingdom Will Burn.