8.5
- Band: TIAMAT
- Durata: 01:04:52
- Disponibile dal: 30/07/2007
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Reduce da un lungo tour per supportare il fortunato “Wildhoney”, Johan Edlund, leader dei Tiamat, decide di ritirarsi in un piccolo villaggio sperduto della nativa Svezia, per ritrovare l’ispirazione. Da queste premesse nasce “A Deeper Kind Of Slumber”, quinto capitolo discografico, fortemente influenzato dall’atmosfera intima e quasi misantropica nella quale è stato composto, senza dimenticare l’importante contributo fornito dall’elemento panico e dall’utilizzo di droghe che si farà sentire nell’aurea allucinogena del sound. Facendo una breve digressione il precedente “Wildhoney” aveva già ampliato lo spettro d’azione della band introducendo connotati psichedelici di scuola Pink Floyd al caratteristico sound gothic doom degli esordi, con responsi entusiastici di pubblico e critica. Analizzando oggi “A Deeper Kind Of Slumber” lo possiamo considerare come un ulteriore passo in avanti della band verso la sperimentazione, una mossa forse azzardata poiché i cambiamenti nel sound come vedremo sono piuttosto rilevanti e all’epoca (dieci anni orsono), hanno gettato più di un fan nello sconforto. Il quinto sigillo firmato Edlund va considerato come un lungo viaggio, suddiviso in tredici visioni….ophs, canzoni strettamente connesse tra di loro che proiettano l’ascoltatore in una nuvola di sensazioni caratterizzate da molteplici aspetti emotivi; Rispetto alle produzioni antecedenti, il disco in questione riduce sensibilmente l’utilizzo di suoni distorti a favore di chitarre pulite e tastiere, con vocals sempre pulite la cui interpretazione di Edlund raggiunge gli apici di sempre in termini di phatos e profondità. L’inizio affidato a “Cold Seed” è una sorta di comodo benvenuto in questo viaggio allucinante, sorretto da un giro di chitarra coinvolgente e piuttosto classico, il primo singolo estratto, mantiene vivo il legame col precedente album e ci riserva un passaggio meno traumatico. Da qui in poi sarà un abbraccio di influenze sulla carta distanti ma in questo capolavoro sorprendentemente vicine. “Teonanacatl, introdce elementi electro in una marcia fumosa che Edlund interpreta dall’oltretomba, “Trillion Zillion Centipedes”, è ricca di dissonanze e suoni disturbanti, mentre “Atlantis As A Lover” è una sorta di dark song liquida e romantica, emozionante nel finale dominato dagli archi. Con “Alteration X 10”, i Tiamat ritornano su sentieri distorti, rivisti in chiave moderna con l’aggiunta di suoni noise, prima di sbalordirci con il folk tribale e delirante di “Four Leary Biscuits”, che vede l’ingresso di strumenti ricercati come il sitar e il flauto. Malinconica e dilatata la splendida “Only In My Tears It Lasts” riprende i Pink Floyd nell’assolo, lasciando alla dark anni 80’ “The Whores Of Babylon” il compito di riportarci sulla terra. “Kite” è un dolce intermezzo strumentale vagamente new age con l’oboe protagonista e ha il compito di traghettarci nel bellissimo finale con la progressiva “Phantasma Deluxe”, la lunga e faticosa scalata del “Mount Marilyn” e la drammatica title track che chiude un viaggio senza ritorno da affrontare almeno una volta nella vita, impreziosito nella seguente ristampa da una rinnovata e bellissima veste grafica, con l’aggiunta di una bonustrack (il remix di “Only In My Tears It Lasts”) e tre videoclip.