6.5
- Band: TIMELESS FAIRYTALE
- Durata: 00:47:01
- Disponibile dal: 13/09/2024
- Etichetta:
- Vici Solum Productions
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I Timeless Fairytale sono, è il caso di dirlo, una semisconosciuta realtà metal formatasi nel 2024 grazie alla comunione di idee tra il cantante danese Henrik Brockmann (ex Royal Hunt) e il chitarrista italiano Luca Sellitto che, oltre a ricoprire egregiamente il ruolo di chitarra solista, si prende anche cura di tutte le parti di tastiere proposte nell’album di esordio dal titolo “A Story To Tell”.
Lo stile proposto dalla compagine italo-danese si basa prevalentemente su un power metal di stampo neoclassico e fortemente influenzato dai virtuosi della sei corde degli anni Ottanta come Yngwie Malmsteen o Vinnie Moore, su cui si incastra una voce che riporta ai primi dischi dei teutonici Helloween o alle sonorità proposte da supergruppi come gli Avantasia.
L’album – che non porta di certo una ventata di innovazione in un panorama statico come quello del power – apre con un intro strumentale (“Entering The Fairytale”), che suona più come un’improvvisazione scomposta in cui la chitarra ricopre un ruolo centrale e il cui tema principale viene ripreso nell’outro del disco (“Farewell Fairytale”) a chiudere la parentesi. I due brani si lasciano sì ascoltare, ma avrebbero forse meritato un impulso maggiore in termine di struttura e complessità armonica, specialmente considerando il ruolo di ‘alpha‘ ed ‘omega‘ che ricoprono all’interno dell’opera.
Le rimanenti nove tracce del full-length non si distaccano dallo stile precedentemente descritto, seppur regalando sporadiche chicche come “Master Of Illusion”, una sorta di power metal macchiato di blues che si articola su uno shuffle tanto gradevole quanto inaspettato, regalando all’ascoltatore un bell’intermezzo anche grazie alla voce raschiata del cantante Brockmann che perfettamente si addice allo stile del pezzo.
Nota di merito anche per la title-track, una classica power ballad rock che parte con un malinconico giro di pianoforte e si evolve piuttosto solidamente – soprattutto grazie al contributo vocale – per esplodere in un bel solo di chitarra molto cantato e lontano dagli stilemi shred a cui il chitarrista Sellitto ci ha abituati durante tutto l’album; buon pezzo, decisamente da tenere in considerazione per un futuro singolo.
“A Story To Tell” è un prodotto che fatica ad emergere dal marasma di realtà che propongono uno stile che, dopo quasi quattro decadi, sembra davvero aver esaurito la sua carica propulsiva. Considerando le buone capacità tecniche della band e la produzione complessivamente di buon livello, sarebbe decisamente interessante vedere il quartetto cimentarsi in sonorità più personali e meno ispirate ai grandi del passato.
Un’altra potenziale miglioria che ci sentiamo di sottolineare riguarda le parti di chitarra e tastiera che, seppur suonate molto bene, risultano alquanto simili tra loro, essendo composte dal medesimo musicista; sarebbe interessante – e, ad opinione di chi scrive, benefico – differenziare i ruoli in modo da attingere da un insieme di ispirazioni differenti.
Arrivati alla fine della prima fatica discografica dei Timeless Fairytale possiamo solo promuovere l’album con una sufficienza piena, augurandoci che la compagine italo-danese tiri fuori le unghie e non rimanga soltanto ‘una tra tante’.