6.5
- Band: TO-MERA
- Durata: 00:64:10
- Disponibile dal: 24/09/2012
- Etichetta:
- Illusionary Records
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Dopo due album e un EP di pregevole fattura, che effettivamente lasciavano intuire una progressiva (non a caso) maturazione, il gruppo della cantante Julie Kiss ritorna sulle scene con la nuova fatica “Exile”. Il sound si è decisamente evoluto, complice anche una produzione sicuramente superiore alle precedenti uscite del gruppo del South Oxfordshire. Le chitarre sono sferzate decise che scandiscono i tempi dispari delle composizioni, appoggiandosi a tappeti di tastiera che cercano di ricreare quell’atmosfera mistica tanto cara alla band. La sezione ritmica è molto interessante nel suo sfociare talvolta nella fusion e nel progressive più spinto, debitore di certi Dream Theater tempi moderni, Opeth ed Evergrey. La voce della bellissima Kiss è sensuale, seppur non particolarmente originale, e, non si sa quanto volutamente, richiama le melodie vocali tanto care alla lirica femminile che tanto ha fatto nel rock moderno. Amy Lee, per intenderci. Il lavoro del quintetto è svolto bene, così come la produzione e così il songwriting, ma la musica dei To-Mera non va oltre questo, non riesce ad accompagnare davvero l’ascoltatore là dove vuole il concept, non riesce a trasportarlo nell’egittologia e fargli veramente sentire il sapore della sabbia e la sacralità del mito di quelle terre. Quelli che sono i colori di un giorno che svanisce dietro alle Piramidi rimangono solo sulla copertina. La voce della Kiss – così come i suoi musicisti – è sì un buon punto di forza, ma sembra peccare di carattere, di istinto al racconto, di capacità nel fare veramente emozionare. “Exile” è un buon disco di progressive-metal, con spunti fusion e una buona voce femminile, certo non innovativo, né particolarmente originale, né particolarmente evocativo. Un disco che ha molto in potenza, ma a cui manca qualcosa in effettivo. Dopotutto – c’è da dirlo – di questi tempi è già un ottimo risultato.