Cresce la scena black metal tedesca. Dopo un paio di album usciti un po’ in sordina, finalmente i Todtgelichter hanno firmato per una label di tutto rispetto come la Code666, per la quale esce ora questo "Angst", lavoro che, ad ascolto terminato, effettivamente lascia una buonissima impressione. Le sorprese cominciano fin da subito, appena si percepisce l’ottima qualità del suono del disco, particolare non secondario in un genere come quello in questione, che fa dell’atmosfera una sua caratteristica imprescindibile. Parte "Café Of Lost Dreams", e un muro di suono avvolgente riempie lo spazio: il brano mostra subito la creatività dei Todtgelichter, capaci di muoversi con disinvoltura all’interno di un classico rifferama black metal, ma anche di saper gestire sapientemente melodia e atmosfera, le quali spesso sembrano guardare a soluzioni care alla scena "post" metal o a certo dark metal anni ’90. Più volte lo screaming lascia spazio a una altisonante voce femminile, tuttavia anche le parti più controllate vengono trattate dai Todtgelichter con un’attitudine decisamente energica, che emerge con forza dal corposo guitar-work, che in sede ritmica riesce sempre a dire la sua. Tra le canzoni più belle in scaletta ci sono poi le variopinte "Oblivion" e "Neon", dove i nostri traghettano alla perfezione il black dentro le roboanti strutture del "post" metal, senza tra l’altro farsi mancare una ricca serie di parentesi dark e prog, come se Lantlos, primi Evereve, In The Woods e Katatonia decidessero di tuffarsi in una jam session. In definitiva, "Angst" è tutto fuorchè un black metal album canonico, nè tantomeno un semplice disco-tributo a tutte queste influenze. Al contrario, i Todtgelichter si dimostrano compositori intelligenti, eclettici ed entusiasti, a cui si può soltanto rimproverare una certa prolissità in alcuni episodi. Comunque, siamo piuttosto sicuri che l’ascolto dell’album offrirà un nome nuovo da segnare nella lista della spesa, anche per gli anni a venire.