TOLIMAN – Elevate

Pubblicato il 16/01/2024 da
voto
7.5
  • Band: TOLIMAN
  • Durata: 00:55:48
  • Disponibile dal: 18/01/2024
  • Etichetta:
  • Bagana Records

Spotify:

Apple Music:

Se per lungo tempo il progressive è stato associato nell’immaginario collettivo a band ‘da nerd’ come i Dream Theater, da un po’ di anni a questa parte il successo crescente di gruppi come Polyphia, Spiritbox o Loathe (così come dei veterani Periphery, Tesseract o Northlane) sembra averlo reso più cool, unendo i virtuosismi strumentali in una metamorfosi che dal djent arriva in alcuni casi ad abbracciare anche trap o alternative.
In quest’ultimo filone sembrano ricadere i Toliman, band con finora all’attivo il solo EP “Abstraction” nel 2019 e qui al debutto sulla lunga distanza: la cifra stilistica del sestetto è data dalla volontà di sperimentare, ma per assurdo la cosa più sorprendente di “Elevate” è la parte centrale, con la morbida ballata acustica “5 AM”, che mette in risalto l’ugola di Paola Urso come una moderna Alanis Morissette, e la caledoscopica cover di “Hyper Ballad” di Björk, impresa non facile vista la complessità del materiale di partenza.
Il resto della tracklist non è da meno in quanto a sperimentazione: fin dall’opener “Opiate” veniamo introdotti nel mondo dei Toliman da una cascata di note delle due chitarre di Riccardo Ruggiero e Jack Irrequieto, ma già dalla successiva “Ablaze” la sezione poliritmica di Luca Melina (basso) e Francesco Ottone (batteria) si erge a protagonista, anche se in entrambi i casi la tecnica è messa al servizio della canzone grazie a composizioni dal minutaggio mai troppo elevato e dal piglio moderno pur senza voler essere mainstream a tutti i costi.
In questo aiuta sicuramente il recente innesto del tastierista Francesco Marchisotti, i cui arrangiamenti arricchiscono di sfumature atmosferiche pezzi come “Crows & Cranes” o “Sinestesia”, ma ovviamente la protagonista assoluta resta la timbrica di Paola Urso (autrice anche di tutti i testi), capace di graffiare senza ricorrere allo scream e di mantenere una sua interpretazione personale anche nei passaggi più eterei.
A tratti la sperimentazione si spinge un po’ troppo in là (“Theseus”) e la ricerca dell’avant-garde mostra qualche forzatura (come in alcuni passaggi della pur gradevole title-track), ma in ogni caso l’alchimia tra i sei garantisce un mosaico di emozioni in grado di sorprendere spesso e volentieri anche l’ascoltatore più navigato (“Windowpane”, “Roots”), pur nella consapevolezza che a un certo punto ci sarà un ritornello o un assolo ad avvolgerci come una coperta calda prima di ripartire nuovamente verso l’infinito e oltre.
Vista la provenienza lombarda si potrebbe azzardare un paragone a metà tra una versione meno schizofrenica dei Destrage o più progressive dei Lacuna Coil, ma la verità è che i Toliman sono una band di difficile classificazione: sicuramente ancora in una fase ascendente della loro carriera ma già meritevole di attenzione da parte di chi ama le sonorità più ricercate, senza però rinunciare ad un tocco moderno.

TRACKLIST

  1. Opiate
  2. Ablaze
  3. Crows & Cranes
  4. Sinestesia
  5. 5 AM
  6. Hyper-ballad
  7. Theseus
  8. Windowpane
  9. Elevate
  10. Roots
  11. 11. Aurora Borealis
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.