TOMB MOLD – Planetary Clairvoyance

Pubblicato il 16/07/2019 da
voto
8.0
  • Band: TOMB MOLD
  • Durata: 00:38:28
  • Disponibile dal: 19/07/2019
  • Etichetta:
  • 20 Buck Spin
  • Distributore: Audioglobe

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Tre album in tre anni. Spesso ciò corrisponde ad ingenuità e avventatezza. Per i Tomb Mold un tale risultato significa esclusivamente fame, brama di emergere, di migliorarsi e di affermarsi. L’evoluzione dal debut “Primordial Malignity” è lampante: da un death metal di matrice old school finlandese sí arrembante ma a tratti un po’ disordinato, siamo arrivati – passando attraverso il più ambizioso e strutturato “Manor Of Infinite Forms” – ad una proposta che mantiene le stesse influenze primarie, ma le rielabora tramite un songwriting più levigato, coerente e riconoscibile. I Tomb Mold si muovono in un panorama dove ultimamente si sprecano le gare d’introspezione, gli esistenzialismi inconcludenti, le citazioni un tanto al chilo e varia tappezzeria sonora che segue rotte abusate allo spasimo. Da un lato gruppi che riciclano tutto il riciclabile, non aggiungendo assolutamente nulla a quanto fatto dai maestri e da centinaia di discepoli dopo di loro; dall’altro band che hanno talmente il pallino dell’eccentricità da perdere del tutto di vista lo sviluppo e l’efficacia delle canzoni. I canadesi, per fortuna, seguono grosso modo la rotta di formazioni come i Blood Incantation, dove una apprezzabile ricerca sonora viene supportata da una adeguata dose di sostanza, vale a dire riff e strutture in grado di farsi ricordare. Rispetto ai primi due dischi, “Planetary Clairvoyance” propone, già dal titolo, un’atmosfera più mistica e avvolgente, assieme però ad alcuni dei migliori spunti chitarristici del repertorio del quartetto. Il punto di partenza sono gli Adramelech di “Psychostasia”, con i loro riff avvitati su un tappeto ritmico dalla doppia cassa sempre penetrante, ma su questa base i ragazzi di Toronto architettano una serie di trovate più personali, estremizzando sovente i cambi di tempo, bilanciando groove e tecnica e tirando fuori dal cilindro qualche arpeggio subito riconoscibile. “Planetary Clairvoyance” è inoltre il disco dei Tomb Mold con la produzione più corposa e levigata: sin dal primo ascolto è chiaro come niente sia stato lasciato al caso e come il gruppo abbia cercato di mettere assieme la sua opera più completa, confermando come il terzo album sia spesso il più importante per una band. Brani come “Beg for Life”, “Planetary Clairvoyance (They Grow Inside Pt 2)” o “Infinite Resurrection” esprimono qualità sotto ogni punto di vista, ma è l’intera tracklist a rivelare il rinnovato spessore artistico dei canadesi; la conferma inesorabile della loro maturazione arriva proprio ascoltando il disco nel suo insieme, nel cui sviluppo il gruppo riesce nell’impresa di catalizzare mood fondamentalmente classici senza mai cadere nella trappola della prevedibile derivazione, sfoderando riff esaltanti e pillole di vero ingegno a cadenza regolare. Smisurata passione e un indubbio background da veri death metal fan completano il quadro. I Tomb Mold sono diventati grandi.

TRACKLIST

  1. Beg For Life
  2. Planetary Clairvoyance (They Grow Inside Pt 2)
  3. Phosphorene Ultimate
  4. Infinite Resurrection
  5. Accelerative Phenomenae
  6. Cerulean Salvation
  7. Heat Death
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